Ultima corsa della domenica, la classe F ha visto sin dalle prove il netto dominio di Michael Lyons sulla Hesketh 308E del 1977, nella sua originale livrea Penthouse. Con questa vettura il giovane Lyons aveva colto un brillante successo sotto la pioggia nell’edizione 2012. Dall’inglese ci si attende una prestazione maiuscola. Anche in questo caso la fortuna sembra volerlo aiutare, o almeno compensare dai problemi avuti con la Surtees nella classe D: giunti sullo schieramento di partenza dopo il giro di formazione, Sam Hancock sventola le braccia dalla sua Fittipaldi F5A, che aveva brillantemente qualificato in seconda posizione. Nuovo giro di formazione e partenza. Tutto fila liscio per Lyons, che scava subito un consistente divario dagli avversari. Con Lyons in fuga il secondo posto è l’obiettivo massimo per tutti gli altri: in lizza ci sono Nearburg e Kubota, su March 761, Padmore su Williams FW05 e Jean-Denis Deletraz su Surtees. L’ex pilota di Formula 1 si è qualificato solo quindicesimo, ma in gara ha un ritmo decisamente più competitivo. Al sedicesimo giro Kubota, mentre è in bagarre con il francese per il quarto posto, si autoelimina schiantandosi al Massenet.
La safety car accompagna Lyons al traguardo davanti a Nearburg, Padmore e Deletraz. L’inglese avrebbe avuto la vita meno facile se Hancock non avesse avuto problemi alla partenza: lanciatosi dal fondo, l’inglese ha poi spinto come un dannato, portando la gialla Fittipaldi al settimo posto, dietro la bellissima Brabham BT45 in livrea Martini di Manfredo Rossi di Montelera.
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