Anche la serie B per monoposto Grand Prix F1 e F2 costruite prima del 1961 è un derby tra Italia e Inghilterra: da una parte le potenti Ferrari e Maserati che dominarono per buona parte degli anni’ 50, escluso l’intermezzo tedesco del 54’ e ’55, dall’altra un mondo di piccoli costruttori inglesi che cercavano la strada verso la vittoria con monoposto spesso originali e tecnicamente avanzate: le Cooper, che ebbero il merito di introdurre il motore posteriore in Formula 1 e, finalmente, rompere il dominio italiano, ma anche Lotus, BRM, Alta e Connaught.
La prima fila della griglia di partenza rispetta in pieno lo spirito di questo derby Italia-Inghilterra: pole a Tony Wood con la curiosa Tec Mec del 1959, estremo e poco fortunato tentativo di mantenere competitiva la potente meccanica della Maserati 250F, accanto alla Cooper T51 campione del mondo nel 1959 con Jack Brabham, pilotata da Roger Wills. Al terzo posto ancora Inghilterra con la BRM P25 di Gary Pearson.
Al via della corsa l’exploit di Wood non regge e a Saint Devote la Cooper di Wills supera la Tec Mec e s’invola con sicurezza verso la vittoria. Dietro la Tec Mec si propone un ottimo Stippler con un’altra evoluzione della celebre Maserati 250 F, la “Piccolo”, mentre è piuttosto incandescente la lotta per il quarto posto tra la Lotus 18 di Chisholm e le due BRM P48 di Hall e Baxter. Il finale di corsa anche in questo caso è incandescente, con la Cooper di Roger Wills che controlla la situazione, mentre la “Piccolo” di Stippler duella duramente con la Tec-Mec di Woods, il quale deve però arrendersi dopo un rude contatto alla Rascasse, a poche centinaia di metri dall’arrivo. La lotta per il quarto posto si chiude, invece, a favore della Lotus 18 di Chisholm.
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