L’ottantesima edizione della 24 ore di Le Mans, quella che doveva essere contraddistinta dall’avvento delle nuove tecnologie motoristiche, quelle ibride per intenderci, si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto. La R18 e-tron quattro, l’arma ibrida a trazione integrale di casa Audi ha conquistato la prima fila in prova e le prime due posizioni in gara ma sul risultato pesano i problemi di funzionamento del kers manifestatisi a più riprese sulla vettura vincitrice. Peraltro, nonostante la buona volontà degli avversari, la Audi questa Le Mans poteva solo vincerla, stante l’assenza della storica avversaria Peugeot, il cui programma sportivo è stato stritolato dalla crisi economica. La Toyota TS030 hybrid, trasformatasi in sfidante di lusso dopo che ad inizio anno i vertici societari avevano dichiarato di considerare il 2012 una stagione di apprendistato, è stata protagonista di una pretazione incisiva, riuscendo a dimostrare quanto sia valido il sistema di recupero di energia basato sui supercondensatori, ma entrambe le vetture presenti sono state costrette al ritiro nel primo terzo di gara per incidenti, lasciando via libera alle avversarie. La terza novità di questa 24 ore è stata la Delta Wing, vettura dalle forme molto particolari ideata dapprima per la Indycar Series e poi riproposta per le gare di durata, per la cui costruzione si è dovuto scendere a compromessi, utilizzando una scocca della Aston Martin AMR-One, dopo che era emerso che il progetto originale non avrebbe superato i crash-test. Come risultato la vettura era 89 cm più corta dell’originale, con problemi di distibuzione dei pesi che ne hanno minato le prestazioni assolute. Sulla nera vettura marchiata Nissan non è stato peraltro utilizzato il Reams, il materiale brevettato da Panoz che risulterebbe più rigido ed economico del carbonio.
Tra gli eventi organizzati a margine della manifestazione, non si può non segnalare la parata di quattro Matra Ms670, condotte da Pescarolo, Larrousse, Jabouille e Joshua Hill, nipote di Graham, a quarant’anni dalla prima affermazione della marca francese sul circuito della Sarthe. Sul fronte del regolamento 2014 il nuovo Presidente dell’ACO Pierre Fillon ha annunciato il ritorno di una formula a consumo. A differenza di quanto accaduto nell’era dei Gruppi C, non si tratterà però di definire un limite massimo di combustibile con il quale completare la gara bensì per un singolo giro. Per ragioni di sicurezza le P1 dovranno essere dei coupè mentre la posizione di guida del pilota, dopo i problemi di visuale lamentati dai piloti Audi, dovrà essere avanzata e rialzata.
Dopo la pioggia che ha interessato l’area di Le Mans in mattinata, la sessione di prove libere da quattro ore si è svolta su circuito asciutto. Le prime posizioni sono state da subito appannaggio delle quattro Audi e delle due Toyota, che già nella due giorni di prove private avevano avuto modo di mostrare un potenziale francamente inatteso. In casa nipponica tuttavia non tutto è andato per il verso giusto, con il motore di Davidson che dopo 5 giri è andato a fuoco all’altezza di Mulsanne, chiudendo anzitempo la propria sessione. Alla fine delle quattro ore il miglior tempo è stato ottenuto da Fassler-Lotterer-Treluyer in 3’25”163, due secondi e mezzo meglio di quanto realizzato lo scorso anno, precedendo le altre tre Audi, mentre la prima Toyota, quella di Wurz-Lapierre-Nakajima ha chiuso a poco più di tre secondi. Tra le P1 private si è messa in luce la Acura del team Strakka, che ha fermato i cronometri su un’ottimo 3’31”651, mentre tutti gli altri prototipi hanno pagato distacchi pesanti. In grandissima difficoltà è apparsa soprattutto la Pescarolo 03, sicuramente a corto di preparazione e coinvolta nel finire della sessione in una brutta uscita di pista a causa del bloccaggio di una ruota con alla guida Boullion.
Nella categoria più numerosa, quella delle P2 la prima nella lista dei tempi è stata Acura dello Starworks Motorsport, che ha preceduto la Zytek dello Jota e l’Oreca del Murphy Prototype, mentre la Delta Wing, iscritta fuori categoria, è riuscita a precedere sei prototipi di questo gruppo. Da segnalare che la prima uscita di pista di questa 24 ore ha riguardato la Oreca del team Signatech con alla guida il giovane Lombard insabbiatosi a Mulsanne dopo 1h e 38’.
In GTPro la Aston Martin di Fernandez-Mucke-Turner ha guidato un po’ a sorpresa il plotone, mentre le Porsche sono apparse in netto ritardo, pagando distacchi consistenti. La Ferrari di Fisichella è stata invece protagonista di una brutta uscita di pista all’altezza delle curve Porsche, dalla quale la Gt di casa Ferrari è uscita davvero malconcia.
Tra le GTAm invece ha ben impressionato la Porsche del Flying Lizard, quinta assoluta tra le berlinette davanti alla Corvette Larbre di Bornhausen-Canal-Lamy e ad un gruppo di Porsche. Decisamente in difficoltà le Ferrari, con Perazzini-Cadei-Griffit distanziati di oltre tre secondi. A chiusura della sessione Gibon si è insabbiato alla chicane Ford, relegando la seconda Corvette Larbre all’ultimo posto assoluto.
La prima sessione di qualifiche ha avuto inizio alle 22.00 di mercoledi sera con due assenti di lusso: la Pescarolo 03, che nell’incidente delle libere ha riportato danni ingenti e la Ferrari di Fisichella-Bruni-Vilander, il cui telaio è risultato danneggiato irreparabilmente dopo il botto del pomeriggio. I meccanici sono in attesa un nuovo telaio che è già stato spedito dalla sede di Piacenza. Nonostante le nuvole che hanno fatto capolino sul circuito, la temuta pioggia non si è vista, permettendo ai piloti di effettuare l’intera prima sessione su pista asciutta. Sin dall’inizio la lotta per la pole è stata appannaggio delle Audi e-tron quattro, con Kristensen e Lotterer a caccia del giro veloce, nonostante la pista fosse più lenta a causa della temperatura serale. Il danese ha piazzato un 1’26”536 che sembrava inattaccabile ma la sorpresa è arrivata da Lapierre che, realizzando un 1’27”191, si è piazzato momentaneamente in seconda posizione, dimostrando le qualità velocistiche della Toyota. La bagarre non si è conclusa fino agli ultimi giri, con Duval che ha ottenuto il secondo tempo ad un decimo dalla Pole e Lotterer che a tempo ormai scaduto ha stabilito un magistrale 3’25”453, che gli è valsa la provvisoria Pole Position, battendo già il miglior crono della passata edizione. Tra le P1 private la Acura dello Strakka si è confermata davanti a tutti, anche se le Rebellion Toyota hanno dimostrato di non voler subire passivamente la leadership avversaria.
In P2 ha sorpreso (ma neanche troppo per chi ha imparato a conoscerlo), Beche, che ha piazzato il miglior tempo provvisorio di categoria con la Oreca del team Thiriet, davanti alla vettura gemella del Murphy Prototype e a Kimber-Smith con la Acura Starworks. Ottima la prestazione della Delta-Wing, che si è tenuta dietro ben sette P2 con Krumm che ha girato a soli tre secondi dal miglior tempo di categoria, mentre si deve segnalare una brutta uscita della Ihara in uscita dalla Dunlop: la Lola del Gulf Middle Est si è stampata contro le barriere, richiedendo la sospensione delle prove.
In GTPro sono proseguiti i problemi per le Porsche mentre hanno ben figurato le Corvette ufficiali che hanno ottenuto il primo e il terzo posto, divise dalla Ferrari del Luxury Racing. Tra le GTAm ancora prima la Porsche del Flying Lizard grazie a Pilet mentre le Ferrari hanno occupato le ultime posizioni. Da segnalare la violenta uscita di pista di Ehret sulla Ferrari del Luxury Racing iscritta alla categoria amatori.
La sessione che ha avuto inizio alle 19.00 di giovedì e che si è svolta interamente su pista asciutta ha registrato ben cinque vetture assenti, compresa la Ferrari dell’AF Corse i cui meccanici hanno proseguito l’assemblaggio del nuovo telaio, arrivato in mattinata. Le condizioni della pista hanno permesso di migliorare un po’ a tutti gli equipaggi, con a sorpresa la Audi Ultra del sempre rapido Duval davanti a tutti in 3’24”078. L’unico che avvicinerà questo tempo sarà Lotterer che sarà il solo, oltre al provvisorio poleman, a scenderà sotto il muro dei 3’25”. Le Toyota non sono andate oltre il quarto e sesto posto con distacchi superiori ai 2”, ma soprattutto i piloti sono sembrati al limite dal momento che sia Lapierre che Davidson sono stati autori di innoque uscite di pista nel corso dei rispettivi giri veloci. Watts e Jani si sono dati battaglia per il miglior tempo tra le P1 rivate, con l’inglese che è risultato primo in 3’29”622, mentre Belicchi si è piazzato terzo seppur distanziato.
In P2 Pla ha dimostra che la fama di pilota velocissimo è meritata, migliorando a più riprese fino a realizzare un convincente 3’38”598: non tutte le ciambelle riescono col buco ed infatti il francese ha collezionato anche un’uscita di pista ad Indianapolis. Da segnalare i problemi alla Lotus di Moro che si è dovuto fermare a Tertre Rouge nel giro di lancio e il testacoda di Ayari, sull’Oreca Pecom all’altezza della chicane Ford.
Tra le GTPro Makowiecki su Ferrari (3’55”393) e Turner su Aston Martin hanno migliorato il miglior tempo di Gavin, occupando le prime due posizioni della classifica. Poco movimentata invece la categoria delle GTAm, con il solo Jeannette che è riuscito a portare una Ferrari tra i primi. Da segnalare l’uscita di pista di Pons all’altezza di Tertre Rouge.
L’ultima sessione di qualifiche dell’80° ventiquattr’ore di Le Mans ha regalato grandi emozioni nella classe regina mentre per le restanti tre categorie si è rivelata pressoch’è inutile. La lotta per la Pole Position ha visto Lotterer primeggiare in 3’23”787, mentre negli ultimi giri Davidson ha sorpreso portando la Toyota al terzo posto assoluto girando in 3’24”842. Kristensen ha chiuso quarto in 3’25”433 mentre Nakajima si è ritrovato quinto in 3’25”488. Tra i privati tutto invariato ma si è segnalata la brutta botta occorsa alla Dome del team Pescarolo nelle fasi cruciali della sessione all’altezza delle curve del Karting.
In P2 si è registrata la Pole di Martin con l’Oreca ADR in 3’38”181, mentre Deletraz ha qualificato la Lola incidentata dalla Ihara ritrovandosi tuttavia tra le GT. Tra queste nessun miglioramento rilevante ma non si può non parlare degli 8 giri percorsi da Bruni su una Ferrari la cui riparazione è terminata a 50’ dalla fine della sessione. Onestamente non ci credeva più nessuno!
Archiviata l’usuale parata dei piloti nel centro di Le Mans, rovinata dal violento temporale che si è abbattuto sulla città nel corso del tardo pomeriggio, l’attenzione ritorna sul circuito della Sarthe, per la partenza della gara endurance più attesa dell’anno. Il meteo, che ancora nel warm-up mattutino ha costretto i piloti a girare su pista bagnata, trova il proprio equilibrio, regalando una partenza coperta ma con pista asciutta. Ritornando al warm-up, le vetture hanno girato relativamente poco, con una lunga sospensione resa necessaria per liberare la pista dalla Lola Gulf Middle Est di Rostan: mentre Duval ha centrato il miglior tempo assoluto, sono continuati gli imprevisti in casa Pescarolo, con la 03 ferma ad Arnage per rottura del motore. Così quando ha inizio la procedura di partenza la Pescarolo 03 è ancora ferma ai box, con i meccanici ancora impegnati ad ultimare il montaggio di una nuova unità motrice. Va anche peggio al team Strakka, costretti a portare la Acura ai box per risolvere un problema al cambio.
La partenza non offre grandi emozioni, con i primi che mantengono le posizioni. L’unico che si avvantaggia è McNish che alla S de la Foret, proprio dove lo scorso hanno era stato protagonista del terribile incidente dopo due ore di gara, passa Sarrazin, portandosi in terza posizione, ma due giri dopo rischia enormemente mettendo due ruote sull’erba nello stesso punto. Al sesto giro le due Toyota si cambiano platealmente di posizione mentre la Dome Pescarolo rientra ai box con problemi di trasmissione che la affliggeranno per tutta la gara, impedendogli peraltro di terminarla. Anche la Pescarolo 03 è ferma ai box per problemi al nuovo motore istallato che in rettilineo non le consente di raggiungere la velocità delle P2.
Al nono giro iniziano le soste ai box, con le Toyota che, come previsto, aprono le danze, seguite dalla Audi di Rockenfeller che, tuttavia dopo poche tornate si deve fermare per oltre un giro a causa di vibrazioni al posteriore. Non è l’unica Audi ad avere problemi dal momento che pochi giri dopo si ferma, per due volte, Duval costretto al rientro a causa di una foratura. Quando il primo giro di soste è stato completato da tutti i primi, la classifica vede Lotterer precedere di 17” McNish, mentre Wurz e Sarrazin seguono a 33” e 37”. La gara procede senza particolari accadimenti per oltre due ore, fino a quando la Audi in seconda posizione, passata nelle mani di Kristensen, non si deve fermare per oltre quattro minuti ai box per rimuovere un pezzo di gomma che si è incastrato in una molla della sospensione posteriore. Le Toyota si ritrovano così in seconda e terza posizione, con un ritmo che gli consente di avvicinare l’Audi di testa, passata nelle mani di Treluyer e questo nonostante sulla vettura di Davidson si presenti un problema all’alettone.
Tra le P2, dopo una lotta ravvicinata nei primi giri tra Martin, Pla e Beche, il francese dell’Oak Racing è rimasto in pista per uno stint piuttosto lungo, guadagnando la prima posizione con un buon margine sul compagno di squadra Leiders. Nella categoria si registra anche il primo ritiro della gara: si tratta di Rostan sulla Lola Gulf Middle Est.
Sul versante Delta Wing, continui problemi di trasmissione la costringono a lungo ai box. Tra le GTPro, Turner ha condotto a lungo con la Aston Martin ma ha dovuto cedere alla Corvette di Milner e alla Ferrari di Bruni dopo due ore di gara. Quest’ultimo peraltro è stato autore di un inizio gara davvero efficace dopo i problemi che hanno caratterizzato la sua vettura durante le prove.
In GTAm invece conduce il bravissimo Pilet, che addirittura si trova in quarta posizione tra le GT.
Mentre le Toyota continuano ad incalzare la Audi di testa, rosicchiando tempo prezioso ad ogni giro, Dumas finisce contro i pneumatici alla chicane Forza Motorsport (ex playstation). Il francese riparte con l’anteriore danneggiato, rientrando da li a poco ai box per una lunga riparazione che escluderà l’equipaggio dalla corsa alla vittoria.
Allo scoccare della quinta ora La Toyota di Lapierre raggiunge l’Audi di Treluyer iniziando una bellissima lotta per la prima posizione: Nicolas passa l’avversario a Mulsanne ma, complici alcuni doppiaggi, l’Audi recupera all’interno di Arnage per cedere definitivamente nel rettilineo che porta alle Porsche. La maggior accelerazione della vettura nipponica lascia pensare ad un problema del sistema ibrido della R18. Ma proprio mentre i meccanici festeggiano, la seconda Toyota è protagonista di un terribile incidente: Davidson tenta di doppiare la Ferrari di Perazzini nella piega che precede Mulsanne ma l’italiano chiude la porta, provocando un contatto che fa volare l’avversario per aria. La dinamica è davvero spaventosa ma fortunatamente l’inglese ne esce con due sole vertebre rotte. Entra in pista la Safety car, che ci rimarrà per un’ora circa. Le due vetture di testa ne approfittano per una sosta ai box, con Fassler che ne esce proprio davanti a Nakajma. Quando la gara riparte il giapponese si ritrova le Audi di Capello e Jarvis tra se e Fassler e, nel tentativo di non perdere contatto, forza i doppiaggi nell’area del karting, finendo con il colpire l’incolpevole Delta Wing che si era fatta da parte. Costretto ai box per le riparazioni del caso, rientrerà terzo ma dopo pochi giri sarà costretto al ritiro a causa di un problema al motore. La 24 ore 2012 diventa così una questione di casa Audi, di fatto priva di alcun rivale e con Fassler sempre più primo grazie ad un testacoda di Capello. Alle loro spalle procedono bene le Toyota del team Rebellion, quarta e quinta con Prost e Primat.
Tra le P2 intanto è lotta aperta tra la Morgan di Pla-Lahaye-Nicolet e l’Oreca del Murphy Prototype, con Hartley autore di una bella rimonta.
Anche In GTPro la lotta è aperta con la Corvette di Gavin inseguita da vicino dalla Ferrari di Vilander, dopo il bel recupero avviato da Bruni e proseguito da Fisichella.
Le ore notturne non regalano particolari emozioni, con le posizioni rimaste inalterate tra i primi sei, ma dal punto di vista della competizione Kristensen ha ridotto il ritardo dalla vettura di testa.
Molto più interessante l’evolversi della situazione in P2, con il doppio ritiro di Pla, per problemi di pressione dell’olio e dell’Oreca del Murphy Prototype, finita a muro. Davanti a tutti si è allora portata la Acura dello Starworks che precede l’Oreca del team Pecom.
In GTPro si è portata in testa la Ferrari con Bruni, ma va segnalato che per poco Fisichella non rovinava tutto con una nuova uscita di pista. Alle loro spalle l’altra Ferrari del team Luxury, rallentata anch’essa da un’uscita di pista di Farnbacher.
In GTAm invece, il ritiro di Pilet ha favorito la Corvette del team Larbre che precede la Porsche dell’IMSA Performance.
In una fase di gara davvero soporifera accade l’inatteso: Fassler va in testacoda alle Porsche rischiando di sbattere contro le protezioni ed è costretto a rientrare ai box con i pneumatici spiattellati. I meccanici tuttavia non se ne avvedono limitando la sosta al cambio pilota e al rifornimento, così quando Lotterer rientra in pista deve cedere momentaneamente la prima posizione a McNish, anche se ben presto riuscirà a riconquistarla. Addirittura tra la 15° e la 16° ora il tedesco continuerà a migliorare il record sul giro, portando il suo vantaggio su Capello a quasi due minuti.
Nulla di nuovo nelle altre categorie ma va segnalato che il team AF Corse è riuscito a sostituire i dischi anteriori dei freni sulla vettura leader senza perdere la prima posizione, anche grazie ad una foratura occorsa a Makowiecki.
Una gara che sembrava a più riprese segnata si rianima intorno alle otto di mattina, quando Fassler deve rientrare ai box dopo aver danneggiato l’ala posteriore evitando un contatto con una Corvette finita in testacoda a Mulsanne. Lo svizzero fa subito riparare l’auto ai box, ritrovandosi in seconda posizione. Quando anche Kristensen ultima la sua sosta ai box, Fassler forza per riprendersi la leadership ma sbaglia facendo un lungo alla chicane Forza Motorsport. Nelle due ore successive Fassler riprende la testa della gara a più riprese su Capello, ma di fatto sarà quest’ultimo in vantaggio dal momento che ha in previsione una sosta in meno. E quando intorno alla ventesima ora Treluyer prende il posto di Fassler, Capello passa in testa con un buon margine. La Audi intanto ha riconquistato tutte le prime quattro posizioni ma Bononomi manifesta problemi elettrici che ne minano il proseguo gara.
Tutto invariato in P2 e in GTPro, se si esclude in quest’ultima l’uscita di pista di Mucke che è quasi costata il ritiro alla Aston Martin mentre in GTAm continua la sfida tra la Corvette Larbre e la Porsche IMSA.
Quando grazie ad un testacoda di Treluyer la leadership di McNish sembrava ormai inattaccabile, lo scozzese ha perso il controllo della sua Audi in fase di doppiaggio nelle curve del Karting, danneggiando fortemente il suo prototipo e cedendo la prima posizione alla vettura gemella. Pochi istanti prima Genè era finito contro le barriere alla chicane Forza, danneggiando anch’egli l’anteriore della Audi. I due equipaggi riusciranno a riprendere la pista ma termineranno rispettivamente in seconda e quinta posizione. Gli ultimi giri saranno per Lotterer, salito alla guida della Audi n°1, una inattesa passerella mentre per Capello, alla sua ultima ventiquattr’ore, un calvario. Terzi nonostante i problemi elettrici Jarvis-Bonanomi-Rockenfeller e quarti i meritevoli Jani-Prost-Heidfeld.
Mentre il team Starworks ha portato alla vittoria la Acura in P2 con l’equipaggio Dalzien-Potolicchio-Kimber Smith e il team AF Corse con Bruni-Fisichella-Vilander ha trionfato in GTPro, gli ultimi sussulti sono arrivati dalla GTAm, dove la vittoria è andata a Lamy.Bornhausen-Canal su Corvette, con il portoghese che ha effettuato il sorpasso decisivo a venti minuti dalla conclusione.
Tutti i nomi, i loghi e i marchi registrati citati o riportati appartengono ai rispettivi proprietari.
Tutti gli articoli, le fotografie e gli elementi grafici presenti in questo sito sono soggetti alle norme vigenti sul diritto d'autore;
é quindi severamente vietato riprodurre o utilizzare anche parzialmente ogni elemento delle pagine in questione
senza l'autorizzazione del responsabile del sito.