Poteva essere l'anno della rivincita e invece è stato probabilmente quello più amaro di tutta l'avventura della Peugeot a Le Mans, addirittura peggiore del 2010. La Audi ancora una volta ha mostrato una capacità organizzativa superiore che le ha permesso di vincere una gara nella quale dopo sole otto ore le chance di successo erano riposte in una sola vettura e, per di più, con la dea bendata che sembrava aver voltato la faccia ai tedeschi. Il dr. Ullrich ha chiesto ai piloti e ai meccanici uno sforzo impensabile alla vigilia, riuscendo ad ideare non una ma cento strategia vincenti laddove in Peugeot si continuava ostinatamente con la stessa condotta di gara. E' stato il successo della squadra più forte, come alla fine ha mestamente ammesso Bourdais, distrutto dalla fatica e dal rimpianto per essersi visto sfuggire la corsa più ambita per un nulla.
Una Le Mans arricchita dalla presentazione del nuovo Campionato del Mondo Endurance che prenderà il via nel 2012, avvenuta nel Museo del circuito il venerdì mattina, ma anche dalle tante iniziative tese a ricordare il Giappone in un anno così difficile per il paese del sol levante. In pista si è vista per qualche giro commemorativo, sia il giovedì che il sabato, la Mazda 787B che trionfò nel 1991, condotta alternativamente dall'attore americano Dempsey e dal pilota Johnny Herbert, mentre un'intelligente iniziativa ha fatto si che tutti i piloti firmassero la bandiera francese utilizzata per dare il via alla corsa affinché possa esssere venduta all'asta e il ricavato venga devoluto alla Croce Rossa giapponese.
La settantanovesima edizione della 24 ore di Le Mans ha preso il via alle ore 16.00 del mercoledì sera, con la sessione da quattro ore di prove libere che ha visto tutti i piloti impegnati nel tentativo di sistemare l'asseto delle rispettive vetture in previsione delle qualifiche. Rispetto al 2010 i tempi sono stati da subito ragguardevoli, a dimostrazione di quanto utile sia la giornata di test organizzata a fine aprile che, nella passata edizione era stata annullata per abbattere i costi in periodo di crisi economica. Le tre Audi e le quattro Peugeot hanno come previsto monopolizzato le prime posizioni, con la Audi di Rockenfeller che ha fatto registrare il miglior crono con il tempo di 3'27"986, precedendo Lotterer e Bourdais, anche se va detto che per quasi tutta la sessione erano rimaste davanti le Peugeot. Da subito sono invece apparse in seria difficoltà le Aston Martin, che hanno girato poco mostrandosi davvero difficili da portare al limite e facendo segnare un tempo sul giro di oltre 19" più lento rispetto ai primi. In una sessione caratterizzata da una violenta uscita di Narac sulla Porsche del Team IMSA all'altezza delle curve Porsche, che ha costretto la direzione ad interrompere la sessione e il team ad inviare immediatamente la macchina alla sede di Rouen per le opportune riparazioni, la Acura Strakka ha mostrato i miglioramenti già visti a Spa, con Watts davanti a tutti grazie ad un giro pulito nel corso della terza ora; gli avversari, Oreca Nissan in primis, non riescono a far meglio, con la Lola del team Level 5 Motorsport che addirittura non è riuscita a percorrere nemmeno un giro.
Tra le GTPro, le BMW sono sembrate le vetture più in palla, iniziando subito con tempi interessanti e migliorandosi con una certa regolarità nel corso di tutta la sessione, mentre le Ferrari, in particolare quelle del team AF Corse, hanno preferito lavorare sul bilanciamento, salendo in cima alla lista dei tempi soltanto per un breve periodo intorno alla seconda ora, e concludendo addirittura dietro alle Corvette e alle Porsche. In GTAm miglior tempo a sorpresa per la Aston Martin Vantage con Giroix, ma è sembrato che in questo caso i migliori abbiano preferito lavorare per le qualifiche piuttosto che cercare il tempo sul giro.
Alle 22.00 del mercoledì sera ha avuto inizio la prima sessione di prove cronometrate da due ore, con le Audi subito in pista a far registrare le migliori prestazioni: per il team tedesco tutto sembra svolgersi nel migliore dei modi ma proprio allo scadere della prima ora, Dumas trova in traiettoria ad Arnage la Aston Martin AMR Gulf finita in testacoda e nulla può fare per evitare di tamponarla. Per l'equipaggio campione in carica la serata si conclude così, mentre per i meccanici incomincia un lungo lavoro di riparazione in vista delle qualifiche di giovedì. La sessione viene brevemente interrotta e quando si riparte le Peugeot incominciano ad avvicinare i tempi delle avversarie, centrando il miglior tempo (3'27"033) con il solito Sarrazin a pochi minuti dalla fine. Dopo le libere, anche le qualifiche mostrano un grande equilibrio tra i due team favoriti, evidenziato dai distacchi contenuti e dall'alternanza in cima alla classifica dei tempi. Secondo tempo per Lotterer, terzo per Rockenfeller e quarto per McNish, tutti a circa un secondo dalla Pole, mentre Genè e Pagenaud hanno chiuso un po' più distanziati. Peugeot Oreca a fare da cuscinetto tra diesel e benzina, con la Pescarolo ancora protagonista grazie ad un buon ottavo tempo, davanti alle Rebellion. Tra le P2 nuovo miglior tempo per l'Acura Strakka, questa volta con Kane, ma il team non ha modo di gioire: ad un solo minuto dalla fine della sessione, Leventis sbatte violentemente alla frenata della chicane Dunlop, danneggiando la vettura e obbligando la direzione gara ad interrompere la sessione. Alle spalle della vettura giapponese le Oreca-Nissan della Signatech e quella ufficiale, tutte racchiuse in un solo secondo. In GTPro il miglior tempo è stato realizzato da Priaulx sulla BMW, seguito dalla Ferrari AF di Bruni e da Farfus sulla seconda BMW. Più i difficoltà sono sembrate le Corvette e soprattutto le Porsche. Infine la GTAm, dove hanno ben figurato le Porsche, con il miglior tempo di Belloc e il secondo del team Flying Lizard, precedendo la Aston Martin di Giroix.
Giovedì alle 19.00 si riaprono le danze sul circuito della Sarthe, con la seconda sessione di qualifiche che, una volta tanto, alla fine non conterà bandiere rosse. I tempi della prima sessione reggono per buona parte delle due ore, ma nelle fasi finali sia Audi che Peugeot migliorano considerevolmente, con Fassler che arriva addirittura ad abbattere il muro dell'1'26" (1'25"961), precedendo di pochi decimi Sarrazin, finito due volte in testacoda, e Genè. Meno intensa la sessione in P2, con l'Oreca Signatech che ottiene il miglior tempo grazie ad un giro perfetto di Ayari, mentre il team Strakka, pur non migliorandosi, riesce a riportare in pista la vettura fortemente danneggiata nella prima sessione. In GTPro le BMW devono cedere per la prima volta in questo fine settimana la prima posizione, non riuscendo a migliorare i tempi del primo turno: addirittura Priaulx è protagonista di una brutta uscita di pista nel tratto delle varianti che precedono il traguardo, che gli impedirà di rientrare in pista nel corso dell'intera serata. Il miglior crono è quello realizzato da Bruni, sulla Ferrari 458 Italia, ma anche la vettura gemella del team Hankook suona la carica, portandosi in quarta posizione davanti alle Corvette. Tra le GtAm finalmente si vede la Ferrari 430 del team AF Corse, con Cioci che si inventa un giro che lo issa in cima alla lista dei tempi. Da segnalare che in questa sessione, se si escludono le P1, sono stati pochi gli equipaggi capaci di migliorare i tempi fatti registrare in qualifica uno.
Le ultime due ore sono davvero al cardiopalma, con le Audi e le Peugeot che, giro dopo giro, limano preziosi centesimi ai loro tempi, ad indicare che il limite è stato praticamente raggiunto già nella seconda sessione. Dumas riesce in avvio ad ottenere la pole provvisoria con il tempo di 1'25"799, mentre Davidson, nel tentativo di migliorarsi finisce in testacoda. Pochi minuti dopo la direzione è costretta ad esporre bandiera rossa a causa di un contatto tra una Aston Martin P1 e la Ferrari di Beltoise all'altezza di Mulsanne. Dopo 30 minuti le prove riprendono e quando sembra che nulla debba accadere, Treluyer stampa un fantastico 3'25"738 che gli consente di riagguantare la pole position. Anche le Peugeot sono in pista e Pagenaud tenta il colpaccio a pochi minuti dal termine: prima piazza il terzo tempo, poi attacca la pole facendo registrare due migliori primi settori ma perdendosi purtroppo nel terzo.
Quarto tempo per Sarrazin che precede Kristensen, finito nella ghiaia a Tertre Rouge a fine sessione, e Gené. Miglior tempo tra le vetture a benzina quello di Jani su Rebellion in 3'32"883. Il P2 non succede praticamente nulla, con tempi e posizioni che rimangono gli stessi della sessione precedente, mentre più animata è la GTPro, con Farfus che proprio all'ultimo giro centra la Pole, soffiandola a Vilander. Il tempo di Piaulx resiste in terza posizione e Magnussen, con la Corvette, guadagna la quarta. In GTAm fantastica prestazione di Cioci che non solo conserva la prima posizione, ma addirittura si prende il lusso di sopravanzare cinque GTPro. Alle sue spalle ma staccate di due secondi, le Porsche di Felbermayr Jr. e di Law.
Dopo un venerdì di riposo, nel corso del quale i motori sono rimasti spenti e i piloti si sono dedicati ad interviste ed alla festosa parata nelle vie del centro di Le Mans, il sabato, davanti a 249.500 persone, tutta l'attenzione torna in pista, con le 56 vetture che, intorno a mezzogiorno vengono spinte dai meccanici sul rettifilo di partenza per iniziare la lunga e caratteristica procedura di partenza. Il warm-up non ha rivoluzionato particolarmente gli equilibri stabiliti nei due giorni di prove, con la Peugeot di Bourdais davanti alle tre Audi con un crono di 3'37"675, che da solo mostra quanto le squadre si siano concentrate sulla preparazione in vista della gara. Come già avvenuto lo scorso anno, la procedura di partenza viene accompagnata dalla corsa dei piloti verso le rispettive vetture, a ricordo della partenza tipo "Le Mans", ancora viva nella memoria degli appassionati nonostante non si utilizzi più per motivi di sicurezza da quarantadue edizioni.
Alle ore 15.00 il presidente della FIA Jean Todt sventola la bandiera francese sulla linea di partenza dando il via ad una gara che si preannuncia quanto mai incerta. Treluyer e Bernhard scattano bene, conservando le prime due posizioni, mentre McNish, sulla terza vettura dei quattro anelli riesce a passare Bourdais e si incolla subito agli scarichi della Peugeot di Montagny. Dietro ai primi sei per un giro si issa Bleekemolen, ma tra il secondo e il terzo passaggio deve cedere alla Peugeot Oreca alla Pescarolo di Tinseau e alla vettura gemella di Belicchi. Al secondo passaggio succede qualcosa che ha dell'incredibile: prima le telecamere vanno su Turner, in testacoda, poi sulla seconda Aston Martin immersa nel fumo che i commissari stanno spingendo in una zona di sicurezza. Per i prototipi inglese la ventiquattrore termina dopo soli 5 minuti, concludendosi anche peggio di come era iniziata, tanto che qualcuno ipotizza ad un'azione decisa a tavolino!
McNish è incontenibile e all'ottavo giro riesce a passare Montagny all'esterno in staccata alla PlayStation ed incomincia a recuperare, giro dopo giro, sui primi due che hanno accumulato un certo margine. Pit stop per i primi intorno al decimo giro, con le Peugeot che ritardano come previsto di una tornata rispetto agli avversari: poco dopo si verifica uno dei due eventi che segneranno fortemente la gara: sulla discesa che segue la curva Dunlop, McNish, di gran lunga il più veloce, passa Bernhard, e si ritrova affiancato alla Ferrari di Beltoise che, non avendo il tempo di vedere la Audi che sopraggiunge, la chiude toccandola all'altezza dell'asse posteriore. La Audi si gira ed esce di pista ad alta velocità, andandosi a schiantare contro un muretto dietro il quale sono appostati numerosi fotografi, impennandosi e ricadendo fortunatamente nella via di fuga. La macchina è distrutta ma fortunatamente il pilota e i fotografi stanno bene!
Subito in pista le Safety car, che rientreranno ai box soltanto un ora e dieci minuti dopo (24° giro) per permettere ai commissari di riparare le protezioni. Alla ripartenza le posizioni rimangono pressoché le stesse fino a quando Bernhard non subisce un danno all'anteriore che lo costringere a cedere il passo a Wurz alla PlayStation; alcuni giri dopo rientrerà ai box per sostituire il musetto, perdendo anche la quarta posizione a vantaggio di Bourdais. Al terzo rientro ai box i piloti cedono la guida ai rispettivi compagni: Fassler rientra in pista precedendo di poco Pagenaud, ma questi sbaglia la frenata ad Arnage finendo lungo e perdendo oltre trenta secondi che alla fine della gara saranno determinanti. Alla chiusura della quarta ora comanda Fassler che precede Davidson, Pagenaud, Dumas e Sarrazin. Tra le P2 l'Oreca Signatech ha un ritmo insostenibile per le avversarie, ma proprio quando si prevedono le prime soste ai box, subisce una foratura alla posteriore sinistra che le farà perdere ben due giri. In testa passa quindi l'Oreca ufficiale che precede la Zytek Nissan e la Lola Pecom, mentre la Acura Strakka continua a faticare dopo l'incidente di mercoledì e la PescaroloOak di Charouz, a lungo terza, subisce una foratura che la fa precipitare al sesto posto. In GTPro Bruni ha guidato nella prima ora come fosse in qualifica per tentare di staccare gli avversari, ma sia Farfus che Gavin hanno dapprima resistito per poi passare davanti dopo le prime soste. Situazione simile in GTAm, con Cioci davanti a tutti nelle prime due ore, cui poi è subentrata la Aston Martin Gulf.
Mentre in testa alla corsa la Audi di Fassler incomincia a vantare un margine consistente e quella di Dumas, un testacoda a parte, sta rinvenendo sulle Peugeot che lo precedono, la corsa perde un'altra P1: si tratta della Zytek Quifel, mai apparsa competitiva nel lungo week-end nella Sarthe, sulla quale cede di schianto il motore. Non va meglio alla Pescarolo Oak n°15, afflitta da problemi alla direzione assistita, a lungo ferma ai box. Audi e Peugeot effettuano il secondo cambio piloti intorno alle 22.30 e soltanto un quarto d'ora dopo, su Le Mans cala un silenzio surreale: in sala stampa tutti sono in piedi con gli occhi sbarrati davanti ai video che propongono l'immagine di una macchina che di fatto non esiste più poco dopo Mulsanne. Sulle tribune, ancora parzialmente piene nonostante l'ora, gli spettatori cercano di carpire le notizie che vengono fornite attraverso gli altoparlanti. Passerà un buon quarto d'ora prima di capire che si tratta della Audi di Rockenfeller che, nel tentativo di doppiare la Ferrari di Kaufman, ha messo due ruote nell'erba a 300 km/h, perdendo aderenza e sbattendo dapprima sulle protezioni di sinistra e dopo su quelle di destra. Si teme per il pilota ma incredibilmente Mike esce da solo dalla cellula di sopravvivenza, per poi essere preso in cura dai medici accorsi. In pista le Safety car, con Lotterer davanti alle tre Peugeot di Gené, Lamy e Minassian. Peugeot Oreca sempre a fare da cuscinetto con i benzina, tra i quali conduce la Pescarolo davanti a Belicchi.In P2 continua a condurre l'Oreca ufficiale davanti alla Zytek Graves e alla Lola Pecom, mentre l'Oreca Signatech tenta un difficile recupero. In GTPro entrambe le BMW sono lontane dai primi a causa di una serie di piccoli problemi e la Corvette n°74 ha buon gioco davanti alla Ferrari di Vilander. In GTAm davanti a tutti la Porsche e la Corvette del team Larbre, seguite dalla Ferrari del team Krohn.
Poco da segnalare fino all'una di notte, quando finalmente le Safety car hanno lasciato via libera ai protagonisti, se non il ritiro della Pescarolo Oak n° 24 a Tertre Rouge, a causa di un principio d'incendio nell'area motore. Al riprendere delle ostilità la Audi di Treluyer è in testa con un buon margine ma la pista fredda avvantaggia le Peugeot, che poco a poco riducono il margine, passando anche brevemente in testa durante i pit stop dell'unica avversaria rimasta. Se le Peugeot ufficiali faticano, non va meglio a quella Oreca che intorno alle 2.20 viene danneggiata da un uscita di pista alla PlayStation: rientrata ai box la vettura francese sarà costretta ad una sosta che durerà una quindicina di minuti. Tra le P2 la Acura Strakka tenta di riavvicinare l'Oreca ufficiale e soprattutto la Zytek Graves, mentre più indietro continua la rincorsa forsennata della Signatech, con alla guida Ayari. In GTPro nulla di nuovo se non il recupero della Corvette di Beretta, che si avvicina alla Ferrari AF Corse mentre in GTAm la lotta è riservata alle vetture della Larbre e alla Porsche del Flying Lizard.
La caccia delle Peugeot continua con Davidson che stabilisce il miglior tempo in 3'27"713, poco prima che la corsa ritorni in regime di Safety car a causa dell'uscita di pista di Boullion alle curve Porsche. La gara riprende dopo meno di mezz'ora ma l'uscita di pista dell'Oreca ufficiale, guidata da Hallyday riporta in pista le Safety car per altri venti minuti. Poco prima delle 7.00 Lotterer riesce ad imitare il tempo di Davidson, favorito dalla pista che incomincia a riscaldarsi, conservando la testa della corsa, seppur con un vantaggio limitato. Tra le P2 il ritiro dell'Oreca porta in testa la Zytek con un buon margine sulla Signatech e sulla Lola del Level 5 Motorsport, che vanta 3 giri di margine sulla n°49 Oak. In GTPro sempre davanti la Corvette di Magnussen seguita dalla Ferrari di Fisichella e dalla seconda Corvette di Beretta, mentre in GTAm la Porsche Flying Lizard precede la Corvette e la Porsche della Larbre.
La sfida tra Peugeot e Audi nel pieno del fervore: Alle 7.00 Bourdais realizza il miglior crono della corsa in 3'26"286, quasi eguagliando il tempo fatto registrare in qualifica, ma Lotterer soltanto un quarto d'ora dopo fredda i francesi arrivando all'incredibile tempo di 3'25"289, addirittura mezzo secondo più rapido della Pole. Nuova Safety car causata dall'incidente che toglie di gara sia Magnussen e Ried alle curve Porsche e Stop and go di un minuto per la Peugeot di Sarrazin a causa di un meccanico che, durante la sosta ai box, non ha rispettato le procedure di sicurezza. Alle 9.45 anche la Peugeot di Wurz esce dalla lotta per la vittoria, a causa di una toccata contro le barriere alla Indianapolis che lo costringerà ad una lunga sosta ai box relegandolo in quarta posizione. La lotta resta tra una Audi e una Peugeot. Bella intanto la sfida tra la Pescarolo e la Peugeot Oreca, favorita da una foratura di quest'ultima che ha consentito alla barchetta della Sarthe di sopravanzare il vecchio diesel. Nulla di cambiato in P2 mentre in GTPro, il ritiro di Magnussen ha favorito la Ferrari che tuttavia, rallentata da problemi di elettronica deve cedere alla Corvette superstite. In GTAm ormai Corvette e Porsche della Larbre sono ampiamente in testa.
A ravvivare le ultime tre ore di gara arriva la pioggia, che alternativamente bagna dei settori della pista lasciandone altri asciutti, tanto da non giustificare il ricorso alle intermedie: a dimostrarlo Minassian, unico a tentare la mossa, che si trova comunque a girare più piano delle altre tre vetture di vertice. A giocarsi il finale sono Lotterer e Pagenaud, con il francese che, su pista umida rosicchia giro dopo giro il vantaggio che Treluyer era riuscito ad accumulare in precedenza. Alle loro spalle regna la tristezza al box Pescarolo, con la vettura incastrata nelle barriere a Mulsanne quando alla guida c'era Collard, tradito dalla pista umida. Ma la pioggia smette di scendere e l'asfalto si asciuga quando la Peugeot è ancora dietro di 20", facendo capire che l'ultima ora si giocherà sulle soste ai box, previste più lunghe per l'Audi. La previsione si rivela fondata ma non abbastanza per la Peugeot, con l'ultima sosta in contemporanea nella quale l'Audi monterà pneumatici nuovi e la Peugeot no: il ritardo verrà ridotto a soli 6" ma Lotterei resterà davanti, incrementando nell'ulitma mezz'ora il vantaggio e tagliando il traguardo con 13" di margine. Terzo Minassian a 2 giri.
In P2 nuovo successo per la Zytek Graves, che precede la Signatech e la Level 5 Motorsport, mentre in GTPro la Corvette superstite si impone con largo margine sulla Ferrari AF Corse e sulla BMW di Priaulx-Muller-Hand. Infine la GTAm con la vittoria della Corvette Larbre che ha preceduto la Porsche dello stesso team e, a sorpresa, la Ford Doran Gt del team Robertson Racing, partita ultima.
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