Dopo una pausa di sole tre settimane rispetto alla 24 ore di Le Mans, i campionati ILMC e LMS, hanno fatto scalo in Italia, sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola per le rispettive quarta e terza prova stagionale. Il circuito sulle rive del Santerno ha colpito positivamente i piloti della categoria, soprattutto dopo che molti di loro avevano avanzato dei dubbi relativamente le difficoltà di doppiaggio su un circuito relativamente stretto. Alla fine quasi tutti si sono ricreduti, sostenendo che la conformazione del circuito è talmente bella ed impegnativa da far passare in secondo piano i problemi, peraltro minimi, in fase di doppiaggio. Molte le defezioni della vigilia proprio a causa della prossimità con la classica della Sarthe, anche se per la maggior parte si è trattato di vetture di secondo piano. Mentre pochi erano i dubbi relativamente l’assenza della Aston Martin il cui prototipo, come già detto, non si rivedrà nel corso dell’anno dati i risultati a dir poco ridicoli fin qui conseguiti, ha destato maggior stupore la scelta dell’Oreca di saltare l’appuntamento italiano per meglio preparare il finale di stagione. Assenti anche la Oreca Ibrida dell’Hope Racing, dopo i tanti problemi che la hanno interessata nella Sarthe, la Zytek del team Quifel in attesa di trovare una soluzione alla moria di motori degli ultimi appuntamenti e la seconda Pescarolo P1 del team Oak, gravemente danneggiata dal principio di incendio sviluppatosi nel vano motore durante la 24 ore. Il team francese ha comunque portato in pista tre vetture, iscrivendo in P2 anche la barchetta gestita in collaborazione con la Dams già vista a Le Mans portata alla livrea Gulf, sulla quale per l’occasione si sono alternati Nicolet e Premat. Altra novità è arrivata dal team Level 5 Motorsport, ritornato alla Lola versione barchetta dopo aver optato ad inizio stagione per la vettura coupè, mostratasi tuttavia troppo lenta.
A contendersi la vittoria sin dalle prove libere del venerdì, caratterizzate da un forte temporale che ha ridotto a sola mezz’ora la seconda sessione, sono state le due Audi e le due Peugeot iscritte, con l’equipaggio Bourdais-Davidson che ha messo in fila tutti gli avversari, primo fra tutti il duo Fassler-Bernhard, mentre tra le P1 a benzina l’incertezza ha regnato sovrana, con le due Rebellion infastidite non poco dalle Pescarolo, in particolare da quella dell’Oak. Il sabato mattina al contrario la Audi dell’equipaggio più giovane ha menato le danze, anche se i tempi, anche a causa della pioggia del giorno precedente che aveva lavato la pista, sono rimasti più alti che al venerdi. Tra le P2 ancora una volta hanno dominato le vetture motorizzate Nissan, con le Oreca del Boutsen Energy e del TDS davanti a tutti, seguite dalla Zytek del team Greaves e dall’Oreca del Signatech, mentre la prima degli “altri” è stata la Lola del team Pecom. Sono apparse invece in difficoltà le Acura, con il team Strakka solo sesto e l’Rml addirittura penultimo tra le P2. L’aria di casa ha invece fatto bene alle Ferrari, prime tra le GTPro con i team AFCorse e Luxury, mentre tra le GTAm hanno condotto come al solito le Porsche.
Alle 14.00 del sabato hanno ufficialmente inizio le qualifiche, con le GT che al solito aprono le danze. Il traffico previsto induce tutti gli equipaggi ad uscire dai box, con Makowiecki che fa registrare il miglior tempo, migliorandosi ulteriormente di li a poco e conservando la momentanea Pole Position fino a quando in pista non entrano le BMW. Il ruolo del grande mattatore questa volta spetta a Muller che dapprima ferma i cronometri sull’1’44”7 e poi, nel giro successivo stabilisce la definitiva Pole in 1’44”468: il compagno Werner si deve accontentare invece del secondo tempo a 2 decimi dal compagno di squadra, garantendo una bella doppietta alla BMW in terra Ferrari. Per il cavallino rampante il terzo tempo di Melo è stato una mezza delusione, anche se il brasiliano ha realizzato un crono praticamente identico a quello di Werner: peggio ancora è andato al duo Fisichella-Bruni, ottavi di categoria. Meno avvincente la categoria Am con Long su Porsche che ha stampato nei primi minuti la Pole in 1’45”650, seguito da Cioci e da Rugolo sulle Ferrari 430, che hanno avuto ragione sul favoritissimo Armindo.
Molto più combattuti sono stati i 20 minuti riservati ai prototipi, con Davidson e Fassler che hanno ripetutamente abbassato il miglior tempo, almeno fino quando il traffico in pista lo ha permesso. Un motivo quest’ultimo che ha portato le Peugeot e le Audi in pista solo per i primi 10 minuti della sessione (Sarrazin è invano rimasto in pista per qualche giro in più), nei quali in pratica si è giocata la lotta per il primato, che alla fine ha premiato Davidson, con il tempo di 1’31”736. Alle sue spalle sono finiti nell’ordine Fassler, Sarrazin e McNish, che ha loro volta hanno preceduto un sorprendente Moreau, primo tra le P1 a benzina. In P2 hanno ancora condotto le Oreca Nissan, con Beche e Kraihamer a darsi battaglia per la Pole per tutta la sessione. Il terzo posto è andato invece al solito Watts, tanto veloce da compensare i grossi limiti della Acura, seguito dagli altri due motori Nissan nelle mani di Ayari e Kimber Smith. Infine le Formula Le Mans con il team Genoa davanti al Jmb Racing e al Pegasus.
La domenica, poco prima delle 14.00 le vetture sono schierate sulla griglia di partenza: il cielo è terso e fin dalla mattina sul circuito risplende un caldo sole estivo, mitigato da una brezza che renderà la giornata gradevole per i 10.000 appassionati giunti all’Autodromo, per ammirare le regine di Le Mans e perché no, anche le conigliette di Playboy che per l’occasione sono state incaricate di tenere le paline delle vetture.
Al via Bourdais sfrutta la Pole per transitare in prima posizione al Tamburello, seguito da Fassler, Montagny, McNish e Moreau: purtroppo per l’Oak Racing, la vettura soffrirà di problemi elettrici al motore nel corso della seconda ora, che la costringeranno ad una lunga sosta ai box.
Mentre Bourdais guadagna un piccolo margine e McNish si attarda, Fassler e Montagny si sfidano per il secondo posto: il francese non trova un varco per passare l’avversario e anche la prima sosta per rifornimento al 29° giro lascia lo svizzero davanti. A favorire il sorpasso pensa il doppiaggio di una Porsche del team Felbermayr alla Villeneuve, con Montagny che si infila tra il doppiato e la Audi. Da qui in avanti le Peugeot condurranno la corsa senza più essere impensierite dai prototipi di Stoccarda. Al giro numero 100 i primi cambi pilota con Bourdais che sbaglia il punto d’arresto ai box perdendo alcuni preziosi secondi: come risultato il suo compagno di squadra rientra in pista in seconda posizioni, appena dietro la vettura gemella. Intanto in P2, dopo un uscita di pista che ha pesantemente attardato Kraihamer, Beche guida con un ampio margine su Premat, bravissimo nelle prime fasi a recuperare una qualifica non troppo brillante, e sull’Oreca del team Signatech.
In GTPro la lotta per la prima posizione è riservata come previsto alle BMW e alle Ferrari dell’AF Corse, che continuano a girare su tempi simili e con distacchi contenuti che ad ogni sosta ai box consentono un cambio radicale della classifica, mentre il team Luxury, protagonista in qualifica, ha perso la vettura di Ortelli –Makowiecki ancor prima del via, a causa di un problema di accensione. Anche tra le GTAm la lotta è serrata, ma in questo caso estranea alle vetture del cavallino rampante, con le Porsche di Armindo e Long in piena lotta per la prima posizione, seguite dalla Corvette della Larbre.
In testa alla corsa Davidson riduce il distacco da Sarrazin ma dal box Peugeot arriva la comunicazione di Quesnel che vieta ai suoi piloti qualunque manovra che possa mettere a rischio la doppietta che sta maturando in pista. L’inglese dovrà quindi attendere il pit stop successivo per riconquistare la prima posizione, essendo nel frattempo protagonista di un contatto con la Audi di Kristensen alla curva del Tamburello che fortunatamente si risolverà senza danni per entrambi i prototipi. Fatto sta che dopo neppure tre ore di gara una Audi è già doppiata e l’altra lo sarà a breve, circostanza che, dopo quanto già visto a Spa dimostra il potenziale della 908: logico a questo punto chiedersi come abbia fatto la Peugeot a perdere la 24 ore! Dietro ai primi quattro le Rebellion di Jani e Boullion, il cui frontale ha ricevuto una nuova modifica aerodinamica, fanno gara in solitaria, con la Pescarolo che si limita a restare nello stesso giro pronta a sfruttare un’eventuale Safety car. Resta ottimo invece il ritmo di gara della Oreca del team TDS, ampiamente prima in P2, mentre alle sue spalle si scalda la lotta per il secondo posto, con ben quattro vetture racchiuse in pochi secondi. In GTPro intanto le Ferrari dell’AF Corse hanno passato la prima BMW, ma quella di Farfus sembra inavvicinabile.
La gara prosegue senza necessità che intervenga la Safety car, fatto che da un lato rende giustizia ai più forti e dall’altro rende il finale un poco soporifero, almeno per quanto concerne la testa della corsa. C’è però ancora il tempo di assistere a due forature che interessano le Peugeot ad un ora circa dalla fine: prima tocca a Bourdais, che deve così cedere la leadership alla vettura gemella poi, solo qualche giro dopo a Montagny, che restituisce al compagno il maltolto. A pochi giri dal termine un’altra foratura interesserà la Audi di Bernhard, che dopo aver sostituito il pneumatico rientrerà in pista appena davanti il compagno Kristensen, garantendosi così il terzo gradino del podio.
Tra le P1 a benzina per una volta la dea bendata aiuta Belicchi e Boullion, quinti assoluti grazie ad una sosta imprevista di Jani, davanti al quale è esploso il motore di una GT inondandogli d’olio il parabrezza. Di questo potrebbe approfittare la Pescarolo ma il parziale intasamento delle bocchette di aerazione dei freni anteriori la costringe ad un lungo Pit-stop che la relega in settima posizione.
In P2 nelle due ore finali succede di tutto. Thiriet è bloccato a lungo ai box per un problema al motorino d’avviamento, lasciando la prima posizione a Barbosa, incredibilmente primo dopo una condotta di gara molto redditizia. Quando sembra materializzarsi la prima vittoria per il Level 5, ecco che la vettura è costretta ai box per un problema al cambio che la relega in terza posizione, lasciando l’ennesima vittoria al team Greaves, davanti all’Oreca Signatech, sulla quale si è dovuto sostituire il diffusore.
L’animazione non manca neppure in GTPro, con Muller afflitto da una foratura arretrato in terza posizione dietro alle due Ferrari AF: Melo a questo punto ha troppo vantaggio e conquista agevolmente la vittoria mentre Bruni deve faticare sette camicie per tenere dietro lo scatenato tedesco che tuttavia dovrà accontentarsi del terzo posto.
In GTAm la vittoria invece va alla coppia Armindo Narac, che precede l’altra Porsche 997 di Long-Rada e la Corvette della Larbre.
L’ultimo colpo di scena arriva però il lunedì, con la squalifica della coppia Long-Rada per non aver rispettato il tempo massimo di guida di uno dei due piloti. Il terzo posto in GTAm passa quindi alla Ferrari AF Corse di Cioci-Perazzini-Lemeret.
Infine la Formula Le Mans con la vittoria del team Jmb davanti al Pegasus e all’Hope Racing.
Prossimo appuntamento è per la 6 ore di Silverstone che si svolgerà dall’ 9 al 11 settembre, ovviamente in compagnia di Connectingrod!
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