Un circuito fortemente rinnovato nelle infrastrutture dopo un lungo lavoro iniziato quasi un anno fa, si è presentato ai protagonisti della 1000km di Spa 2007, quarta prova del campionato LMES. I nuovi box sono apparsi ben strutturati pur non essendo ancora ultimati, così come la nuova tribuna sul rettilineo di partenza. La zona paddock ha mostrato uno studio logistico di prim'ordine, anche se la morfologia naturale del luogo pone sempre qualche limite in più all'organizzazione dei team rispetto ad altri circuiti (la differenza di altitudine tra il rettilineo del traguardo e l'Eau Rouge, tra i quali trovano sviluppo i paddock, è di circa 80 mt.).
Una nota a parte merita poi il nuovo bus-stop che, a mio avviso, si propone come un'interessante modifica del tracciato che, non solo non ne snatura assolutamente i contenuti tecnici ma, anzi, fornisce un punto di interesse in più. All'uscita di Blanchimont i piloti tengono il piede schiacciato sull'acceleratore per qualche secondo in più e, all'ingresso della nuova "s", sono costretti ad una frenata che mette a dura prova i freni e costa non pochi "lunghi" soprattutto se si è pressati da un avversario: in questo caso chi segue può impostare una traiettoria migliore uscendo con più trazione e tentando l'attacco alla Source. Vedremo a settembre, durante il Grand Prix di Formula 1 se questa impressione sarà confermata.
Fatta questa doverosa introduzione veniamo a commentare quanto di interessante si è visto in pista nel corso del week-end.
Qualifiche:
In pochi già prima delle prove del venerdì avevano dubbi sul potenziale che la 908 HDI Fap avrebbe potuto mostrare su un circuito tecnico come quello di Francorchamps ma, la supremazia mostrata a partire dalle prove libere del venerdì pomeriggio è sembrata una volta di più umiliante per le avversarie: alla fine nei 20' di qualifiche del sabato il distacco tra la Peugeot di Minassian, autore di un giro magistrale, e la Lola del Charouz Racing, terza, è stato di 4"115, un autentico abisso. Alla fine della sessione, ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse stato il segreto di un giro così strepitoso, soprattutto se paragonato a quello fatto registrare dal compagno di squadra Sarrazin, il Poleman ha risposto con non troppa modestia: "il pilota!". Alle loro spalle tuttavia si è assistito ad una sessione davvero molto combattuta tra le altre LMP1: tra il terzo e il settimo soltanto un divario di 0"882, a dimostrare che il limite dei motori a benzina si ferma li!
Nella categoria LMP2 l'ha spuntata il brasiliano Erdos, sulla sua MG Lola, favorito anche da una bandiera gialla che ha rallentato l'ultimo giro veloce di Vergers sulla Barazi Zytek finito secondo di categoria. Dietro di loro uno scarto di un secondo per trovare la Radical dell'Embassy Racing decisamente in crescita mentre è parso in grande difficoltà l'idolo di casa Van de Poele, attardato da un motore Judd che sembra ormai giunto all'età pensionabile. Tra gli iscritti di questa categoria anche Randaccio Ranieri che ha portato in pista una poco competitiva Lucchini Mclaren risultata non solo ultima tra le LMP2, ma sopravanzata anche dalle Saleen, dalle Corvette e dalle Aston Martin.
In LMGT1 la battaglia è stata accesissima sin dalle prove dove, se si esclude la seconda Aston Martin della Larbre che non può contare sulle evoluzioni di Le Mans, tutte le vetture sono state separate da un distacco massimo di 1"404. Davanti a tutti la Saleen del team Oreca seguita dalla gemella della Racing Box e dalla Corvette C6 di Alphand. Da segnalare che per la prima volta in questo campionato, il compito di qualificare la Aston Martin n°50 è stato affidato a Fabrizio Gollin, incappato nel traffico proprio quando stava facendo registrare i suoi migliori tempi.
In ultimo la LMGT2 che ancora una volta è risultata la categoria più numerosa con ben 18 vetture iscritte. Le Porsche 997 GT3 si sono mostrate più performanti delle Ferrari 430 GT tanto che solo i leader del campionato della Virgo sono riusciti ad inserirsi tra le macchine della casa di Stoccarda, firmando il secondo miglior crono della giornata. La pole è andata al Felbermayr grazie al tempo fatto registrare da Lieb mentre terza si è piazzata la vettura gemella dell'IMSA Performance: sempre in crisi le due Spyker che hanno denunciato problemi in tutti i settori del circuito e grossa delusione è arrivata dalle Panoz che, dopo la bella prestazione del Nurburgring, dove erano sembrate in netto progresso, sono ripiombate nell'anonimato.
Gara:
Sulle Ardenne il tempo non è certo una garanzia ma la situazione metereologica che si presenta la domenica poco prima dell'apertura della Pit-Lane è qualcosa di difficilmente descrivibile: sul circuito splende un sole decisamente estivo ma, tutt'attorno si addensano nuvole cariche di pioggia. Nei Paddock il nervosismo si misura a spanne, con i trattori dei vari team che trasportano su e giù dai depositi ora gomme d'asciutto, ora gomme da pioggia mentre gli addetti alle strategie osservano pensierosi il cielo nella speranza di scorgere qualcosa che gli chiarisca le idee, ora come ora quanto mai confuse. Passa mezz'ora e le vetture, schierate sulla griglia di partenza, si apprestano alla partenza, orfane della Lavaggi parcheggiata ancora ai box mentre i meccanici ultimano le riparazioni resesi necessarie dopo il cedimento del motore nel corso delle libere del sabato mattina: entrerà in pista alle 15.10 e riuscirà a compiere 49 giri, con miglior crono di 2'13".
Al via scattano bene le due Peugeot che arrivano alla staccata della Source con un vantaggio sufficiente ad evitare il tamponamento che vedrà coinvolte le dirette inseguitrici: la Courage n°12, partita bene, si difende in frenata da Boullion che tenta di passarla all'interno ma allunga troppo la frenata finendo con il tamponare la Lola Charouz che la precede. Entrambe saranno costrette ad una lunga sosta ai box che le toglierà di classifica.
La lotta per la prima posizione è tutta tra le due Peugeot che girano costantemente quattro secondi più veloci della concorrenza con Lamy che, giro dopo giro, guadagna sul compagno di squadra fino a superarlo nel corso del tredicesimo giro all'uscita dell'Eau Rouge. Dietro, Bouillon con la prima Pescarolo, allunga con discreta facilità su Gounon che con la seconda Courage cerca di mettersi in luce finché non sarà costretto ad alzare bandiera bianca nel corso del ventitreesimo giro. Una vera debacle per lo squadrone francese, i cui camion lasceranno il paddock ben prima della fine della corsa. Dopo 40' dall'inizio della gara le Peugeot entrano ai box per il primo rifornimento conservando le due prime posizioni ma, solo otto giri ed ecco che la n°8 di Gené rientra ai box con un cuscinetto ruota alla frutta che costringe la vettura al ritiro. Di fatto per le LMP1 la gara finisce qui anche perché la Zytek di Shimoda rientra ai box nel corso del 33°giro salutando la compagnia mentre la Creation, quarta per buona parte della gara, è costretta ai box per una lunga riparazione dopo un contatto con una Porsche GT2 a Stavelot. Anche l'arrivo della pioggia verso metà gara (si tratterà di un paio di scrosci di breve durata nella zona di Le Combes), non altererà più la classifica di categoria con la Peugeot n°7 davanti alle due Pescarolo Sport: non altrettanto si potrà dire per la classifica generale, con la MG Lola LMP2, sfruttando una buona condotta di gara e le scelte strategiche infelici della Pescarolo n°17 riuscirà a portarsi al terzo posto generale a soli 3 giri dalla vincitrice. Davvero una prova maiuscola del team RML, sempre più in testa nella classifica di categoria. Prima di chiudere il capitolo LMP1 da segnalare che anche la Peugeot n°7 soffrirà negli ultimi giri di problemi ai cuscinetti delle ruote che consiglieranno una notevole riduzione di ritmo: un problema che poteva costare molto caro ai Leoni di Francia!
In LMP2 la gara volge a favore della MG Lola già dalla partenza, quando la Zytek Barazi, l'unica a poter davvero impensierirla, sbaglia e viene infilata dalla Radical Embassy e dalla Lola Quifer. Nel tentativo di recuperare posizioni Juan Barazi commette un secondo errore girandosi all'inizio del secondo giro in uscita dalla Source: da qui in avanti la vettura che veste i colori della Gulf sarà chiamata ad un recupero quasi impossibile che tuttavia, complici anche le varie safety car, la porterà a lottare per il secondo posto di classe nel corso dell'ultima ora di gara. Come dice il proverbio, non c'è il due senza il tre ed ecco che l'ennesima sciocchezza tocca a Vergers che, forse troppo frettoloso di passare Burgueno, forza la mano e comprime la propria sospensione anteriore sulla Lola del team Quifer: quest'ultima proseguirà senza problemi concludendo con un meritatissimo secondo posto mentre Vergers parcheggerà la vettura a bordo pista rendendo vana l'impressionante rimonta, per la gioia del suo Team Manager. Terza la Lola dell'idolo di casa Van de Poele, capace ancora una volta di compensare con tenacia ed esperienza ad un pacchetto tecnico non proprio competitivo.
In LMGT1 dominio assoluto della Saleen Oreca, partita bene e capace di imporre un ritmo inarrivabile per le avversarie. Per la prima ora ha resistito bene la Aston Martin di Buchut ma dopo aver realizzato l'impossibilità di ambire al primo posto, l'equipaggio ha diligentemente optato per un ritmo sufficiente a mantenere a distanza la Corvette di Alphand. Delusione per il team Modena, la cui vettura ha mostrato doti velocistiche notevoli ma che, a causa di un'uscita a Le Combes nel corso del secondo giro, è stata costretta ad un recupero che l'ha portata al quarto posto di categoria a soli 16" dalla Corvette di Alphand.
Uno sguardo infine a quanto successo in LMGT2 dove, dopo un inizio favorevole alla Porsche 997 di Lieb-Pompidou, la Ferrari del team Virgo è sembrata poter condurre agevolmente la gara fino all'arrivo della pioggia. In questo frangente una scelta tattica indovinata ha consentito alla Porsche di recuperare ben due giri garantendosi così il gradino più alto di categoria. Gli altri equipaggi hanno potuto osservare da lontano giocandosi il gradino più basso del podio, strappato dalla Ferrari del GPC Sport alla Porche del team Fernbacher. Spyker e Panoz fuori dai giochi per le posizioni di testa ma, la casa olandese è stata protagonista suo malgrado a causa di una spaventosa uscita di pista della vettura di Janis all'Eau Rouge a causa di una foratura. La corsa è stata neutralizzata dalla Safety car per 20 minuti, il tempo necessario ad estrarre il pilota da ciò che rimaneva della sua vettura e portarlo per accertamenti all'ospedale di Verviers. Fortunatamente già in serata il pilota si è rivisto nei paddock, con grande sollievo da parte di tutti.
Come sempre la 1000km di Spa si è dimostrata corsa dai molti contenuti sportivi, ricca di colpi di scena che hanno reso incerto fino alla fine il risultato finale. Il pubblico assiepato su tribune e collinette del circuito ha sicuramente goduto di uno spettacolo accattivante, capace di tenerlo con il fiato sospeso per oltre 5 ore e mezza di gara!
Tutti i nomi, i loghi e i marchi registrati citati o riportati appartengono ai rispettivi proprietari.
Tutti gli articoli, le fotografie e gli elementi grafici presenti in questo sito sono soggetti alle norme vigenti sul diritto d'autore;
é quindi severamente vietato riprodurre o utilizzare anche parzialmente ogni elemento delle pagine in questione
senza l'autorizzazione del responsabile del sito.