In un caldo pomeriggio di metà primavera ha fatto ritorno alle competizioni endurance la Peugeot, con la tanto annunciata 908 HDi Fap (filtre à particules), prototipo dalle forme estreme ma eleganti, che segue dal punto di vista motoristico la strada aperta lo scorso anno dalla Audi con la R10. Alla vigilia non mancavano certo i pessimisti per un esordio reso difficile dall'apparente fragilità della vettura, riscontrata nel corso delle prove svoltesi a fine marzo sull' HTTT Paul Ricard, e da un circuito che esaspera le sollecitazioni meccaniche, ma dal punto di vista delle prestazioni pure è parso chiaro sin dalle prove libere che il divario con la concorrenza era davvero impietoso. Nel pomeriggio del sabato poi, nel corso dei venti minuti di qualificazione, Minassian e Sarrazin hanno fermato i cronometri con facilità sull'1'34" e mezzo mentre la concorrenza viaggiava a circa tre secondi di ritardo, fatta eccezione per la Lola B07 del Charouz Racing System, che esprimendo almeno sul giro secco un potenziale superiore alle altre "barchette", fermava i cronometri sull'1'36"187. In gara solo un problema al cambio presentatosi 5 minuti prima dello scadere della seconda ora sulla vettura di Lamy-Sarrazin ha privato i Leoni di Francia di una meritatissima doppietta: ritornata in pista dopo 4 giri di sosta obbligata ai box, la n° 8 dello squadrone francese si è lanciata in una rimonta davvero impressionante, inanellando decine di giri al di sotto dell' 1'37" e recuperando dall'11° posizione fino alla 3°. Ha invece deluso la Pescarolo, non tanto per il risultato ottenuto in gara (il 2° e il 4° posto sono molto più di quanto il vecchio Henry potesse obiettivamente sperare prima del via), quanto per le doti velocistiche della vettura. La gioia mostrata dalla coppia Boullion-Collard sul podio, ha fatto da paravento all'umore mostrato dai due durante la conferenza stampa (della quale Connectingrod fornisce un file video), nel corso della quale soprattutto il primo ha ripetuto più di una volta la necessità di lavorare duramente sulla vettura per ridurre il divario dalle Peugeot. Al momento non resta che attendere le nuove soluzioni telaistico-aerodinamiche promesse dal Team successivamente all'appuntamento di Valencia. Per quanto concerne le prestazioni delle altre P1, si è già accennato al team Charouz che ha messo in pista una vettura decisamente veloce ma non troppo costante. Dopo aver marcato da vicino le Peugeot nei primi giri di gara, la vettura è stata ripresa dalla Pescarolo n° 16 prima di doversi arrendere ad un problema alla sospensione posteriore causato da un contatto avvenuto dopo la prima variante proprio con quest'ultima. Le nuove Courage dal canto loro hanno mostrato un discreto potenziale, ma continuano a soffrire di problemi di raffreddamento al motore che ne limita fortemente la prestazione in gara. Ottima la rimonta della Pescarolo della Rollcentre, già competitiva nel corso delle prove del Ricard: costretto all'ultima posizione sullo schieramento a causa di un problema alla prima variante nel corso delle qualifiche, l'equipaggio della n° 18 si è lanciato in una rimonta che lo ha portato al 5° posto prima di doversi arrendere a pochi giri dal termine.
Decisamente più combattuta, soprattutto nella prima fase, la gara della P2: in prova lotta agguerrita tra la Lola del Quifel e la Zytek del Barazi, con la prima cui verranno annullati i tempi per irregolarità di altezza dal suolo riscontrate durante le verifiche tecniche e la seconda ritirata l'indomani sullo schieramento di partenza per una perdita di carburante. In gara, fino al 90° giro, si assisterà ad una lotta serrata tra le Lola dell'RML, del Quifer e dell'Horag, quest'ultima arrivata a Monza ancora in configurazione Sebring a causa dei problemi di trasporto dagli Stati Uniti. A quel punto della gara ha dovuto alzare bandiera bianca la vettura del Quifer, lasciando la lotta per la vittoria alle altre due, fino a quando una perdita al sistema di raffreddamento costringerà la Lola dell'RML ad una serie di fermate aggiuntive che la relegheranno al secondo posto. Terza l'altra Lola della Binnie Motorsport, giunta con 15 giri di ritardo a causa di due soste prolungate ai box, dapprima per un surriscaldamento del motore e poi per una perdita di pressione dell'aria.
In GT1 la tanto attesa sfida tra la Saleen del team Oreca e la Corvette C6 di Alphand si è completata tra le prove e la prima ora di gara: al via infatti Policand era più lesto di Ortelli e conduceva il plotone fino al settimo giro, quando il portacolori della Saleen lo infilava alla staccata della prima variante. Dopo una decina di giri gara neutralizzata dalla Safety-car e vetture ai box per il primo rifornimento, con la Corvette di nuovo davanti all'uscita dai box, con Ortelli impegnato in una difficile rimonta che si completava al 36° giro con un bel sorpasso alla variante della Roggia. La Saleen poteva effettivamente vantare maggior potenza,legata tuttavia ad una maggiore fragilità del motore che infatti cedeva allo scadere dell'ora e mezza, proprio nel corso di un rifornimento. Decisamente fuori dalla lotta per la vittoria le Aston Martin del team Larbre e del Modena, penalizzate da un motore meno performante rispetto a quello delle avversarie già menzionate: l'equipaggio formato da Bouchut-Gardel-Gollin ha tuttavia conquistato un ottimo secondo posto, tenendosi agevolmente alle spalle la seconda Corvette del team Alphand, protagonista di un incendio durante un rifornimento durante le prove del venerdì, e soprattutto la Aston del team Modena, capace di segnare il secondo miglior tempo in gara tra le vetture GT1. Gara amara invece per il secondo equipaggio Larbre, costretto al ritiro per la rottura di una sospensione dopo soli 17 giri e per la Saleen del Racing Box, mai davvero in gara per un posto sul podio.
Veniamo infine alla GT2, categoria che contava ben 19 vetture al via e che vedeva nelle Porsche e nelle Ferrari le indiscusse favorite, con la Panoz a fare da terza incomoda. Al via la 997 del team Farnbacher cercava di allungare ma sia la Ferrari F430 del GPC che quella del Villorba si attestavano sui 5" di ritardo e successivamente, grazie anche alle soste per rifornimento, riuscivano a passarla. Tra la 2° e la 3° ora il Farnbacher incontrava numerosi problemi che lo relegavano nelle retrovie, lasciando anche il terzo gradino del podio ad una Ferrari, per la precisione quella del Virgo. Inaspettatamente quarta la Panoz del Team LNT, capace per tutta la gara di lottare con le avversarie più blasonate.
In conclusione si è trattato di un fine settimana nel quale dopo tanto parlare, l'hanno fatta da padrona i motori: la Peugeot ha dimostrato di aver lavorato davvero bene e si candida fin da ora per la vittoria a Le Mans, dove per la prima volta le Audi si troveranno a competere con un avversario ostico e preparato. Vivo disappunto infine per le tribune, lasciate tristemente vuote dai tifosi italiani, forse troppo sensibili al marchio Ferrari per interessarsi ad una competizione di grande interesse tecnico-sportivo nella quale tuttavia non vi siano vetture del cavallino rampante a giocarsi la vittoria assoluta. Appuntamento al 2008, nella speranza di poter assistere magari ad una sfida Audi-Peugeot nello spirito delle più riuscite 1000 km di Monza!
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