Nel vecchio mondo i saloni dedicati alle auto d’epoca sono spuntati negli ultimi anni come funghi, raccogliendo chi più chi meno un crescente consenso da parte di un pubblico in cerca di quelle certezze che i nostri tempi non riescono più a garantire, ma tra essi pochi possono vantare un vero rilievo internazionale. Tra questi il ruolo di protagonista è occupato dal Retromobile, organizzato ogni anno a Parigi all’interno dell’Expo Porte de Versailles ad inizio febbraio, al quale partecipano direttamente le più importanti case mondiali, allestendo stand eleganti e ricchi di contenuti, al quale si affiancano prestigiose aziende di restauro, commercianti prestigiosi e club organizzati in modo davvero impeccabile. Non una fiera mastodontica, come quella di Padova, ma una vera e propria bomboniera riservata al mondo delle auto d’epoca, nella quale la presenza dei grandi collezionisti è garantita.
La 38° edizione è stata caratterizzata da celebrazioni di vero interesse, prima tra tutte il centenario della prima attraversata aerea diretta del Mediterraneo ad opera di Roland Garros, realizzata il 23 settembre 1913. Il volo, effettuato sul Morane-Saulnier Type G esposto proprio all’ingresso del salone, ebbe inizio alle 5:47 da Frejus e si concluse dopo 7 ore e 53 minuti a Tunisi. Il giovane aviatore (morì nel 1918 a soli 29 anni nel corso di un duello aereo) ebbe peraltro un legame fortissimo con l’automobile, diventando responsabile di una concessionaria del marchio Automobiles Grégoire ed instaurando una forte amicizia con Ettore Bugatti, cui commissionò una 5 litri, esposta per l’occasione vicino al Morane-Saulnier.
Di assoluto livello lo stand che il collezionista svizzero Lukas Huni, ha dedicato alla Citroen DS, presentata proprio a Parigi nel 1955. Una decina le vetture esposte, dalle prima serie berlina alle versioni famigliari Break fino alle cabriolet (vero fiore all’occhiello del design di Flaminio Bertoni), che hanno fatto della DS una vettura davvero unica grazie anche alle innovazioni tecniche che portò con se, prime tra tutte quelle sospensioni idropneumatiche che salvarono la vita al presidente De Gaulle. L’interesse per la DS nelle sue varie versioni è stata al centro dell’esposizione parigina, con club privati e commercianti che hanno esposto modelli di assoluto pregio. Nello stand allestito dallo svizzero ha fatto bella mostra di se anche una Sahara AZ4/4, la cui trazione integrale era garantita da due motori da 12Cv ciascuno, uno montato all’anteriore e l’altro al posteriore. Meno appariscente ma ricco di contenuti lo spazio riservato alla Peugeot 205, che festeggia quest’anno il suo trentesimo anniversario, nello stand del marchio di Sochaux. In particolare sono state esposte una GTI del 1989 e una Cabriolet Roland Garros, ovvero le versioni più altisonanti della “cittadina” disegnata da Pininfarina. Al loro fianco una 203, simbolo della rinascita del marchio dopo il secondo conflitto mondiale e una rarissima 401 coupè trasformable eclipse che nell’ottobre del ’35 divenne la prima vettura di serie ad essere equipaggiata di un tetto metallico ripiegabile comandato elettronicamente.
Altri anniversari ricordati nel corso della manifestazione sono stati i cent’anni delle vetture ad elica, che Marcel Leyat costruì fino al 1926, e i cinquant’anni della Porsche 911, ricordati con una bella esposizione comprendente sette esemplari a riproporre l’evoluzione di una sportiva che è riuscita a conservare caratteristiche distintive uniche: bellissime la capostipite 901, poi rinominata 911, la 911SC Safari e la 935 ex Icyx e Mass.
Anche l’esposizione degli esemplari da competizione non ha lasciati insoddisfatti, con una particolare esposizione dedicata alla Corsa del Principe Heinrich ed una alle automobili di Germain Lambert: in ricordo alla corsa che per molti rappresenta ancor oggi l’antenata del Gran Premio di Germania e che venne svolta dal 1908 al 1911, due Benz che parteciparono all’edizione del 1910, anche se va detto che in quell’occasione Ferdinand Porsche trionfò alla guida di una Austro-Daimler. Al loro fianco la Mercedes ha portato anche la Blitzen Benz, che per otto anni fu la detentrice del record di velocità, e una Benz da Grand Prix del 1908 che partecipò al Gran Premio di Francia del 1908. L’esposizione sulle vetture di Lambert ha invece compreso quattro modelli, tra i quali la due posti Bol d’or, che vinse la medesima manifestazione nel ’52 e ’53. Proprio nel 1953 il marchio fu però costretto alla chiusura a causa dei troppi debiti contratti, ma restano le linee eleganti di colui che aveva fondato il proprio successo con la fabbricazione di mulini. Importanti anche la presenza di una rarissima Bugatti Type 59, l’ultima Grand Prix costruita da Ettore che a causa della meccanica raffinata ma obsoleta non riuscì ad ottenere particolari risultati, e della Bentley Super Sport del 1926 che partecipò senza fortuna alla 24 ore di Le Mans. Davvero consistente la presenza delle grandi aziende commercianti di auto d’epoca, come Hall&Hall e Fischens, ma anche di musei quali il Louwman Museum. Un po in crisi invece il mercato dei ricambi e dell’automobilia, forse anche a causa dei costi piuttosto alti per allestire uno stand.
Nella giornata di venerdi Artcurial ha organizzata un’asta di auto d’epoca e oggettistica, che ha permesso di realizzare l’incredibile cifra di 14.594.121 euro: l’auto battuta al prezzo più alto è stata la Talbot Lago T150 del 1936, venduta a 1.461.000 euro. Ma il vero record del Rtomobile sono stati i numeri relaizzati dal salone: più di 80.000 spettatori, 500 vetture esposte, 400 euspositori, 100 club e soprattutto la partecipazione diretta di Bentley, BMW,Bugatti, Citroen, Mercedes, Peugeot, Renault e Skoda. Proprio ciò che serve ad un salone che si voglai definire internazionale.
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