Le Mans Legend 2011

Ciao Stirling

Giunta all’undicesima edizione, la Le Mans Legend è stata quest’anno riservata alle vetture Sport e Gt costruite tra il 1949 e il 1965. Nel paddock hanno trovato posto, una al fianco dell’altra, Aston Martin, Jaguar, Ferrari, Morgan, Porsche, Lotus, Lister e altre ancora, a comporre un puzzle quanto mai ambito. Ad affascinare i presenti sono state in particolare la Jaguar D Type muso lungo con la quale la coppia Hawthorn-Bueb vinse la ventiquattrore del 1955, la bellissima Aston Martin DBR1 che vinse con Tony Brooks e Noël Cunningham-Reid la 1000km del Nurburgring 1957, un buon numero di Ferrari e le Porsche RS60 e RS61. A condurle anche alcune star del passato, come David Piper, alle prese con la scorbutica Ferrari Prototype 365P2, Emanuele Pirro che ha condiviso con Roger Wills una Lotus 15 e soprattutto Stirling Moss che, tuttavia dopo un giro nel corso delle prove alla guida della sua Porsche RS61, ha ceduto il volante all’amico Ian Nuthall annunciando il suo ritiro dalle corse a ottant’anni suonati.

In pista al solito i piloti non si sono risparmiati: nell’ora di prove disputatosi il giovedi pomeriggio, il miglior tempo è stato quello fatto registrare da Alex Buncombe su Lister Knobbly davanti all’altra Lister di Jon Minshaw, alla AC Cobra della coppia Oliver Bryant-Graheme Bryante e alla gialla Ferrari 250LM di Carlos Monteverde, già trionfatore nel 2009. Il sabato mattina, allo spegnersi del semaforo rosso, i primi quattro iniziano subito delle piccole scaramucce con il risultato di favorire la Bizzarrini 5300 Competizione di Joe Twyman e Roger Wills, che a Mulsanne si ritrova già in testa, riuscendo anche ad allungare. Le due Lister in crisi con i freni, dapprima subiscono il sorpasso di Oliver Bryant, poi quello di Monteverde. Al quarto giro iniziano le soste ai box obbligatorie, con la Bizzarrini, Monteverde e Buncombe ai box, mentre gli altri due protagonisti, Bryant e Jon Minshaw proseguono ancora per un giro. Quando la lotteria dei rifornimenti ha fine, la Bizzarrini perde vistosamente terreno, con il risultato di essere passata da Monteverde, afflitto da un trafilamento d’olio che fa sembrare la sua velocissima Ferrari una vecchia locomotiva, da Graheme Bryant e da Buncombe, con quest’ultimo che incomincia a pressare l’avversario. Alle spalle dei primi c’è spazio anche per qualche singolare incidente, come quello che vede protagonisti alla chicane Dunlop la AC Ace di Adrian Hall e Nick Adams e la Frazer Nash Le Mans Replica di Martin Hunt e Patrick Blakeney-Edward, con il primo che non può evitare l’avversario rimasto bloccato in mezzo alla pista dopo un testacoda. A due giri dalla fine il colpo di scena che chiude la gara: mentre Monteverde viaggia indisturbato verso la vittoria, la AC Cobra improvvisamente rallenta all’uscita della Play Station, ritirandosi di li a poco e consegnando il secondo posto a Buncombe che, non pago del risultato tenta, invano, di avvicinare il futuro vincitore, mentre Minshaw, con un gran finale riesce ad aver ragione della Bizzarrini di Twyman-Wills, conquistando il terzo gradino del podio.

Risultati Results
Marco Zanello
Foto di Giacomo Zanello

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