56° Coppa Intereuropa

6-8 giugno 2008

Pane e...Champagne

Negli ultimi due anni appassionati e addetti ai lavori avevano sentito la mancanza della Coppa Intereuropa, evento da sempre capace di radunare sul circuito di Monza centinaia di vetture che hanno scritto pagine importanti della storia dell'automobilismo. I problemi legati ai livelli di rumorosità (almeno ufficialmente) avevano impedito lo svolgimento delle edizioni 2006 e 2007 e, se non fosse stato per lo sforzo compiuto da Marco Cajani e Jason Wright, probabilmente anche quest'anno se ne sarebbe dovuto fare a meno.

La 56° Coppa Intereuropa ha riportato in pista ben sette categorie, con particolare attenzione alla Formula Junior, che proprio quest'anno compie il cinquantenario dalla nascita: gli organizzatori hanno dato vita a due differenti competizioni per questa categoria, la prima riservata ai modelli costruiti entro il 1960 (per lo più a motore anteriore), la seconda a quelli compresi tra il 1961 e il 1963 (tutte a motore posteriore). In quest'ultima la competizione è stata davvero accesa grazie al gioco delle scie, con molti sorpassi visti sui lunghi rettifili e una vittoria a testa per Tonetti su Brabham e Welch su Merlyn.

Quattro le gare riservate alle vetture a ruote coperte, tra le quali spiccavano la Gt&Sport Car Cup, con in pista mostri di potenza come la AC Cobra e la Jaguar E type, e il Rac Woodcote Trophy, dove si son sfidati veri e propri gioielli tra i quali Kurtis 500, Jaguar C e D type, Ferrari 750 e Aston Martin.

Ovviamente la categoria regina della manifestazione è stata anche in questa edizione il FIA Historic F1 Championship, che ha visto iscritte ben 27 vetture costruite tra il 1970 e il 1985 rigorosamente a motore atmosferico. I migliori si sono visti sin dalle prove libere organizzate nella giornata di venerdì, e hanno poi continuato a dettare il ritmo nel corso delle due sessioni del sabato. Davanti a tutti alla fine il cugino del Re di Spagna, tale Folch Rousinol, che da ormai molti anni delizia il pubblico delle gare storiche con le sue doti velocistiche particolarmente efficaci in prova, seguito da Sowerby su Williams FW07 e dal nostro Pane che, al volante della solita Tyrrell P34, si è inventato un giro fantastico nel corso della seconda sessione, quando la pista non era perfettamente asciutta a causa di uno scroscio temporalesco precedente che aveva interessato Lesmo ed Ascari. Seguivano poi Eyre su Williams FW08, Hartley su Arrows A6, Bahlsen su Arrows A4, Kubota su Lotus 88 e Dunn su March761, quest'ultimo in ritardo di 3"300 dal primo, segno che anno dopo anno le capacità dei piloti vanno continuamente migliorando. In compenso non è mancato qualche incidente di troppo: in mattinata Collins (Lotus 91) sbatteva violentemente contro le barriere dicendo addio alle possibilità di presentarsi l'indomani sulla linea di partenza, così come Rini su Brm che alla Roggia urtava la McLaren di Burani danneggiando irreparabilmente una sospensione anteriore.

La domenica l'area di Milano era interessata da una forte perturbazione che non risparmiava neppure l'autodromo: sullo schieramento, dopo un'ispezione del tracciato compiuta dal direttore di corsa John Felix per controllarne le condizioni dopo la pioggia caduta un'ora prima, tutte le macchine si presentavano con le slick: pista asciutta dunque e 25 vetture partenti.

Al via Folch scatta bene, potendo impostare la prima variante in piena tranquillità, mentre dietro di lui Pane scavalca Sowerby che, tuttavia, in frenata lo "spinge" costringendolo a saltare la chicane: i commissari penseranno subito di squalificare l'italiano ma, riguardando le immagini, si accorgeranno della spinta e opteranno per la non volontarietà.

Alla fine del primo giro passano nell'ordine Folch, Pane, Sowerby, Bahlsen, Eyre, Kubota, Hartley e Dunn: lo spagnolo, sulla sua Brabham, comincia ad inanellare una serie di giri veloci allungando sul duo Pane-Sowerby in piena battaglia. L'italiano resiste per quattro giri ma, all'inizio del quinto, l'inglese esce meglio dalla parabolica affiancandolo e passandolo in staccata alla prima variante. Poco prima Folch è arrivato lungo nello stesso punto, perdendo gran parte del vantaggio acquisito cosi che, all'inizio del sesto giro, i primi due si ritrovano l'uno dietro l'altro, con Pane staccato di un paio di secondi. A Lesmo intanto incomincia a piovere e Sowerby, vedendo rallentare Folch, cerca di approfittarne attaccandolo all'ingresso della seconda: le due vetture si agganciano e finiscono fuori pista. Per lo spagnolo è il ritiro, mentre l'inglese rientra in quarta posizione. Pane è leader con tre secondi di vantaggio ma la bianca Williams FW07 rinviene minacciosa: all'ottavo giro scavalca prima Eyre poi Bahlsen ed effettuando un paio di giri davvero efficaci, si ritrova a un solo secondo dall'italiano. Due giri dopo però nei box della Tyrrell esplode un boato: Sowerby è definitivamente fuori corsa con il motore in fiamme e l'italiano si ritrova a dover amministrare il cospicuo vantaggio. Il problema tuttavia non sono più gli avversari ma la pioggia che ormai scende copiosa su tutto il tracciato e che manda fuori pista tra gli altri Bahlsen e Hartley: l'unico che non sembra accorgersene è Dunn che, girando all'ultimo giro ben 5 secondi più veloce di tutti gli altri, passa Kubota e Eyre tagliando il traguardo in seconda posizione.

Vittoria dunque per Mauro Pane che corona il sogno di vincere la corsa di casa ritrovandosi anche nettamente in testa nella classifica generale, accompagnato sul podio da Dunn e Eyre.

Marco Zanello

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