Nel corso degli anni il Gran Premio di Formula 3 è diventato l’evento clou per questo tipo di vetture, richiamando vecchie glorie che rivivono l’esame del Principato nei tempi in cui vincere qui significava mettere un piede in Formula 1 e nel professionismo. Oggi la Formula 3 non è più così formativa come un tempo, anche per il proliferare indecente di formule e formuline varie, tutte con pretese propedeutiche e soprattutto con l’obiettivo non dichiarato di spennare il più possibile i giovani che vogliono tentare la strada delle corse. Forse anche le selezioni sono molto meno meritocratiche rispetto al passato.
Ripensando al trionfo di Emanuele Pirro nell’edizione 2010, c’era la speranza di vedere una nuova vittoria tricolore, magari da parte di Paolo Barilla o Matteo Marzotto, che qui erano tra i papabili per il gradino più alto del podio. Non è stato così, anche se Barilla e Marzotto sono stati comunque protagonisti.
Dato l’elevato numero di partenti, ben 49, si è svolta una selezione il sabato attraverso due corse eliminatorie, suddivise per numeri pari e dispari. Dalla corsa dei numeri pari è emerso con prepotenza Ben Barker con la Lola-Toyota T60, davanti a Marc Faggionato con la Martini-Alfa Romeo MK39 e a David Shaw con la Ralt-Toyota RT1. Buona prestazione per Stefano Rosina che ha piazzato la sua Osella-Toyota F3A al quinto posto.
Nella corsa dei numeri dispari, la lotta tra Paolo Barilla, sulla bellissima Martini-Alfa Romeo Mk34 nei colori API, e Matteo Marzotto, su Ralt-VW RT3, è stata molto equilibrata. Inizialmente sembrava dover prevalere Marzotto, ma dopo una bella battaglia Paolo Barilla riesce a portarsi in testa. Terzo Sam Hancock con la Ralt-Tyota RT1, che a tratti è sembrato in grado di inserirsi nella battaglia tra Marzotto e Barilla.
La griglia della corsa definitiva vede sulla sinistra i numeri dispari e sulla destra i numeri pari, con Ben Barker in pole. La partenza risulta complicata perché, per una successione di problemi nello schieramento dopo il giro di formazione, si è dovuta ripetere la procedura per tre volte. Nel primo caso Rosina non si allinea bene sulla posizione in griglia e viene obbligato dalla direzione gara a partire dalla corsia box, mentre la seconda volta è Ringstrom a denunciare il bloccaggio del cambio, riazzerando ancora tutto.
A semafori finalmente verdi Barker saluta tutti e se ne va da leader indiscusso. Marzotto prevale su Barilla che tenterà invano di riprendersi la posizione, ma la rossa monoposto del connazionale è una cassaforte difficile da scassinare. Battaglia più animata dietro, dove si forma un trenino interessante tra David Shaw, Grant Tromans, Jean Pierre Einard-Machet, Valerio Leone e Ben Barker, tutti in lotta per il quarto posto. Alla fine, dopo svariati scambi di posizione, avrà la meglio la Ralt RT1 di David Shaw.
Al decimo giro Minazzoli sbatte alle piscine, facendo uscire la Safety Car. Nel frattempo, le nuvole che andavano addensandosi sopra il Principato, decidono di rovesciare un bel po’ di pioggia sul circuito. Le macchine vengono fatte rientrare e la direzione gara stabilisce di fermare definitivamente la corsa. Ne risulta primo Barker, davanti a Marzotto, Barilla e Faggionato.
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