Organizzata come terza prova del campionato Group C Racing 2010, ma corsa ufficialmente come seconda dopo il posticipo della gara di Portimao a seguito dei problemi logistici dovuti all’eruzione del vulcano Eyjafjallajakul, la gara di contorno alla 24 ore di Le Mans è stata sicuramente quella più attesa dai piloti e dagli appassionati di questa categoria.
Tra gli iscritti, oltre ai prototipi più conosciuti e vittoriosi quali Jaguar XJR9 e XJR11, Mercedes C11, Porsche 962 e Nissan R90CK, anche quelli privati che seppero ritagliarsi momenti di gloria, tra i quali un gran numero di Spice.
La singola sessione di prove prevista si è disputata il giovedì sotto un vero diluvio, con i soli piloti di vertice impegnati a lungo in pista; alla fine la Pole è andata al vincitore dell’edizione 2008 Law, su Jaguar XJR9, seguito da Buncombe su vettura gemella, Pearson su XJR11, Nathan Kinch su Spice Chevrolet SP92 e Berrige sulla velocissima Mercedes C11 ma, mentre i tempi dei primi tre erano racchiusi in soli 5”, Barrige pativa un distacco di 20”.
Il sabato mattina la gara, da corrersi sulla durata di quaranta minuti, parte su pista umida con numerosi colpi di scena: mentre Lindberg va in testacoda ancor prima di essere transitato sulla linea di partenza, Berrige tenta di inserirsi tra le tre Jaguar, finendo nella sabbia alla chicane Dunlop. La Mercedes riuscirà a ripartire ma con quasi un giro di ritardo dai primi. Pearson intanto si è portato in testa con una staccata mozzafiato proprio alla Dunlop che gli ha permesso di passare le altre due Jaguar, le quali incominciano a battagliare per il secondo posto, seguite da Hart, su Porsche 962 e Nathan Kinch. A Mulsanne Buncombe passa Law, cercando subito di forzare per recuperare su Pearson ma a Maison Blanche viene tradito dall’asfalto ancora umido che lo fa finire a muro, creando scompiglio tra i tre che lo seguono. Ne fa le spese Law, che in un istante si ritrova quarto con un ritmo che gli farà presto perdere contatto con i primi.
Nathan Kinch intanto sembra un fulmine e sull’Hunadieres ingaggia un duello a suon di sorpassi con Pearson che si conclude a suo favore all’ingresso della chicane Michelin: per il pilota della Spice, che chiude il giro con cinque secondi di vantaggio sulla Jaguar, la gioia dura soltanto fino alla curva Indianapolis, quando un dechappamento lo costringe a parcheggiare nelle vie di fuga. Rimasti in due a lottare per la leadership, Hart si fa sotto a Pearson, ma non sembra voler portare un attacco prima di aver studiato l’avversario. In un momento di gara privo di particolari emozioni, Berrige mostra al pubblico la potenza della Mercedes C11 staccando un fenomenale 3’44”249 prima di patire due forature che lo escluderanno dalla lotta per le posizioni di vertice.
Al sesto giro Hart passa finalmente Pearson alla chicane Ford, ma non riuscendo ad allungare è costretto a prendere qualche rischio in fase di doppiaggio: se i primi due tentativi vanno a buon fine, il terzo lo costringerà al ritiro, con la Spice di Bateman che lo urta violentemente mettendogli fuori uso una sospensione. I giochi sembrano ormai fatti ed ecco che anche Pearson rallenta a causa dei pneumatici ormai alla frutta, lasciando la vittoria all’incredulo Law, e la seconda posizione a Evans, su Nissan R88C, accontentandosi di salire sul terzo gradino del podio.
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