Dopo una pausa invernale durata più del solito, la Classic Endurance Racing è tornata in pista per l’evento inaugurale della decima stagione sul circuito di Imola, utilizzando l’ormai consueta divisione in due gruppi, uno riservato alle P1 e alle GT1 (CER1) l’altro alle P2 e alle GT2 (CER2). Per entrambi il numero di partecipanti si è assestato intorno alle 40 unità, a dimostrazione di quanto questo tipo di competizioni attraggano i collezionisti di mezza Europa.
Le meno giovani vetture del lotto hanno come al solito ben figurato,particolarmente per la qualità dei mezzi scesi in pista. Impossibile non soffermarsi alcuni minuti sulla Ferrari 512S coda lunga ex scuderia Filippinetti già esposta quest’anno al Retromobile e portata in pista da Franco Meiners, peraltro con ottimi risultati, e sull’Alfa Romeo T33/3 del francese Erik Maris, vero gioiello tecnologico della casa di Arese. In prova la Pole è stata appannaggio di Thuner (1’54”114) che, come sempre, è riuscito ad essere incisivo alla guida della sua Lola T70 MkIII, mentre alle sue spalle si sono piazzate la Ferrari 512S e l’altra Lola T70 del libanese Mahalud che, tuttavia, in gara sarà costretto alla resa. Al via Thuner scatta bene imponendo subito un ritmo sostenuto che soltanto Meiners e Mahe, occasionalmente alla guida della Lola T70 di Richard Mille, riescono a reggere. Alle loro spalle rinviene Gutzwiller, sulla Chevron B16 Mazda, che in prova non aveva particolarmente brillato: liberatosi rapidamente delle GT che lo precedevano, lo svizzero condurrà una gara giudiziosa che gli permetterà di conquistare il gradino più basso del podio. Davanti infatti si assiste ben presto alla capitolazione della Ferrari 512S per noie al motore, che lascia di fatto la lotta per la vittoria al duo Thuner-Mahe. Il preparatore francese arriverà ad insidiare da vicino il biondo avversario, pur non riuscendo a passarlo, in una sfida tanto avvincente da portare entrambi a far registrare il giro più veloce nel corso dell’ultima tornata. Tra le GT la vittoria va a Denat, su Porsche 911, buon quarto assoluto, che riesce a precedere Narac, autore di una grande rimonta nella seconda parte di gara dopo che il compagno Lecourte era rimasto attardato nei primi giri, e i fratelli Orjuela. I tre equipaggi a fine gara risulteranno divisi da soli 4 secondi.
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La categoria più veloce in pista ha regalato molte emozioni nel corso della due giorni dell’Imola Classic, ma certo non ha potuto reggere il confronto con la CER1 in quanto a valore storico delle vetture iscritte. Tra i partecipanti una nota positiva è regalata da Jurgen Barth, che si divide con Faldini alla guida di una Porsche 934. Come già negli ultimi due anni, tra le iscritte non è mancata la Lancia Montecarlo dei Valle, vero e proprio “mostro” di casa Lancia, capace di sfidare sui campi di gara le ben più potenti Porsche 935. In prova la Pole è appannagio di Lafargue, con la solita Lola T298, che ferma nella prima sessione il cronometro sul tempo di 1’50”148 prima di rompere il motore, precedendo Guenat su Lola T286 e Knapfield, sulla March 76S. I tempi non verranno migliorati nella seconda sessione a causa del maltempo. Al via Lafargue tenta di conservare la prima posizione, ma nella foga di non cedere a vetture più potenti si tocca con Guenat danneggiando la sospensione posteriore destra, finendo la sua corsa nella via di fuga del Tamburello; l’avversario riuscirà a percorrere un paio di giri in più prima di essere costretto alla resa. In testa si ritrova Knapfield che impone un ritmo forsennato, davanti a Wilkins, Quiniou e Da Rocha. Tra le GT, squalificata subito la coppia De Siebenthal-Meyers su Porsche 935, conduce con margine Trabel, su vettura gemella, precedendo la Montecarlo dei Valle. Nonostante un tentativo nelle ultime fasi di gara, i due equipaggi finiranno nell’ordine. Le soste obbligatorie rimescolano non poco le carte: Knapfield resta davanti ma ben presto dovrà ritirarsi con i supporti dell’alettone posteriore che rendono l’anima, mentre Quiniou si ritroverà inspiegabilmente primo con un margine considerevole sugli avversari: il dubbio della sosta obbligatoria ridotta ai box non registrata dai commissari è sinceramente più di una certezza! Ritirato anche Wilkins dopo una serie di ingressi ai box, l’attenzione si sposta sulla lotta per il secondo posto. Da Rocha è veloce ma negli ultimi giri manifesta seri problemi di stabilità che lo portano a perdere fino a 10” a passaggio nei confronti di Yves Scemama, in rimonta con la Sauber C5. A due giri dal termine lo svizzero avrà ragione del franco-portoghese, conquistando il secondo gradino del podio. Tra le GT alle spalle di Trabel e i Valle sale sul podio anche Ferrer, impegnato alla guida di una Ferrari 512BBLM.
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