Quest’anno, a differenza di quello che si potrebbe pensare, la Dix Mille Tours non ha rappresentato la tappa conclusiva del Classic Endurance Racing : resta ancora la prova di Barcellona di inizio novembre, alla quale tuttavia nessuno attende un gran numero di iscritti, vuoi per il periodo in cui si correrà, vuoi per l’inserimento atipico all’interno di un evento riservato al Gt Open spagnolo. Il rischio, come già accaduto al Nurburgring, è quello di contare non più di trenta vetture al via. Forse è stata questa una delle ragioni che ha fatto si che al Castellet, dove erano previste le ormai istituzionali CER1 e CER2, si respirasse la goliardia che accompagna di solito il fine stagione, con i piloti impegnati a prendere annuale commiato dagli amici- avversari. Alcuni di loro hanno voluto portare in pista gioielli a quattro ruote già visti mentre altri hanno preferito pezzi inediti, i più cercando anche di onorarle grazie ad una gara tutta d’attacco. Perchè nonostante il CER sia la prima categoria storica creata da Peter Auto, resta indiscutibilmente la più affascinante e competitiva. Insomma, come si suol dire, “gallina vecchia fa buon brodo”!
Come di routine le new entry più interessanti si sono registrate in CER1, dove hanno spiccato un bell’esemplare di Ferrari 512S, la Porsche 908/3 chassis 012, barchetta progettata per sostituire la 917 alla Targa Florio e al Nurburgring e la Porsche 917 “muletto” decorata con la livrea del team Salzburg già vista nell’edizione 2012.
Nel corso delle due sessioni di qualifiche il miglior tempo è stato realizzato dalla Lola T70 Mk3B di Voyazides-Hadfield, con quest’ultimo capace di staccare un tempone nelle fasi finali della seconda sessione. Ad oltre 2 secondi si è issata al secondo posto la 917 di Monteverde-Pearson, precedendo l’altra T70 Mk3B di Pierre Alain France e la T70 Mk3 del plurivincitore Bernard Thuner. Tra le GT la Pole è invece andata al solito Raimond Narac su Porsche 911, con oltre un secondo di margine su Pascal Gaudard su Corvette ZL1 e sulla coppia Christian Dumolin-Christophe Van Riet su Ford Gt40.
Al via Voyazides prende il comando ma già nel corso del primo passaggio è costretto a cedere alla pressione di Bob Earl su Ferrari 512S, scattato benissimo dalla sesta posizione in griglia ed autore di un bel sorpasso sul pilota greco al fondo del Mistral. L’americano sembra volare, conquistando un margine di sicurezza sul gruppetto degli inseguitori, composto da Voyazides, Thuner, Monteverde e France, con questi ultimi due che divertono il pubblico presente con una serie di sorpassi e controsorpassi. Alle loro spalle David Ferrer su Lola T70 Mk3 recupera dal fondo dello schieramento mentre Corantine Quiniou su Lola T210, dopo aver battagliato nel corso dei primi due passaggi con la Porsche 908/3 di Roald Goethe, costretta ad un precoce ritiro, fa gara in solitaria.
Al 12° giro il primo a fermarsi ai box per la sosta obbligatoria è Ferrer, mentre il giro successivo è il turno di France. Nei due giri successivi si fermano anche tutti gli altri: ne scaturisce una classifica rivoluzionata, con Hadfield primo, France secondo e Pearson terzo. Fuori dai giochi Thuner, che si ritira e Ried, subentrato a Earl, che percorrerà l’ultima mezz’ora di gara a ritmo turistico.
Hadfield è scatenato e a suon di giri veloci allunga su Pearson, che ha intanto avuto ragione di France; ma per la 917 non è giornata con un cerchione che si spezza all’altezza dell’attacco del mozzo quando mancano 10 minuti al termine. Quando sembra che la gara non abbia più nulla da regalare, France è vittima di problemi tecnici che lo costringono a lasciare la seconda posizione a Ferrer e, complice un minuto di penalità inflittogli per non aver rispettato il tempo di sosta ai box, a difendersi con le unghie dal ritorno della Quiniou, che concluderà quarta.
Tra le GT la spunta ancora una volta la coppia Narac-Lecourt su Porsche 911RSR davanti alla vettura gemella degli Orjuela. Avvincente la lotta per il terzo gradino del podio con Gaudard che ha preceduto di un solo secondo Didier Denat, su Porsche 911RSR.
Meno blasonata la entry list della CER2 rispetto a quella delle sorelle più anziane, ma non per questo lo spettacolo proposto in pista è stato meno appagante.
In prova il miglior tempo è stato fatto registrare da Carlos Barbot sulla Lola T280, che negli ultimi minuti della sessione ha scalzato dalla cima dei tempi il solito Patrice Lafargue su Lola T298 per soli 2 decimi. Terzi Voyazides-Hadfield su Lola T280 e Monteverde-Pearson su Lola T292 che tuttavia non saranno della partita la domenica a causa di problemi tecnici. Tra le GT classico dominio delle Porsche 935 con Nicolas d’Ieteren addirittura settimo assoluto e la coppia Stephan Meyers/Marc de Sieben noni.
Allo spegnersi del semaforo rosso Barbot scatta da manuale seguito da d’Ieteren, Jean Guikas su Porsche 908/4 e Lafargue. Nel tentativo di non lasciar scappare il leader, d’Ieteren chiede troppo ai freni della sua Porsche, finendo lungo al Virage du Camp: riuscirà a ripartire ma soltanto per fermarsi ai box il giro successivo. Lafargue, irruento come sempre, si libera di Guikas dopo poche curve ma nel tentativo di riagganciare Barbot finisce lungo alla Verrerie, ritrovandosi sesto.
Dopo due giri il primo colpo di scena con Barbot che perde la quinta marcia ed costretto a rientrare mestamente ai box: davanti a tutti passa Guikas, ma già nella tornata successiva, prima Dominique Guenat poi Lafargue si prendono le prime due posizioni.
Seguono Michel Quiniou, Frederic Da Rocha ed i due Scemama alla guida delle due Sauber C5 (Yves e Philippe nell’ordine). Per le Lola T280 non è però giornata con Quiniou che al sesto giro rallenta a causa di noie al cambio per poi fermarsi definitivamente alla St.Beaume.
Ad un terzo di gara Guenat e Lafargue continuano a battagliare per la prima posizione mentre Guikas fa gara a se, distanziato ormai di 10”. La Lola T298 si fa sempre più minacciosa ed al decimo giro riesce anche a passare alla staccata dell’Ecole ma la minor potenza del BMW permette a Guenat di riprendersi la prima posizione sul Mistral.
Tra il 13° e il 14° giro tutti i piloti rientrano ai box per la sosta obbligatoria senza stravolgere la classifica. Soltanto Da Rocha perde momentaneamente una posizione che riprenderà dopo pochi passaggia grazie ad un bel sorpasso su Yves Scemama.
Ancora tre giri e Guenat si garantisce la vittoria: Lafargue rientra ai box con il motore che ha esalato l’ultimo respiro. Gli ultimi giri vivono della lotta a distanza tra Guikas, secondo ma penalizzato di un minuto per non aver rispettato la finestra dei pit stop e Da Rocha: il franco-portoghese riuscirà a spuntarla con un margine di 2”5. Sfortunati i due Scemama, costretti al ritiro rispettivamente al penultimo e ultimo giro.
Tra le GT l’ha fatta da padrona mr.John of B su Ferrari 512BBLM, ma il non aver rispettato il limite di velocità in corsia box lo arretrerà in seconda posizione dietro al costante David Ferrer. Terza la Porsche 935 di Erik Maris.
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