C.E.R. - Spa-Francorchamps
(Spa Classic)

Il re di Spa

Dopo il successo di Jacques Nicolet in Navarra, il Classic Endurance Racing si è dato appuntamento sul leggendario circuito di Spa Francorchamps per la seconda prova del campionato, inserita all’interno della Spa Classic. Differentemente da quanto avvenuto nella prima prova, a Spa si è ritornati alla formula utilizzata lo scorso anno nel corso della Dix Mille Tours del Paul Ricard, con due gruppi distinti, uno riservato alle P1 e alle GT1 (CER1) l’altra alle P2 e alle GT2 (CER2), che hanno permesso di accettare un centinaio di iscrizioni. Lo spettacolo in pista ancora una volta non ha tradito le aspettative, con gare incerte in entrambi i gruppi e con nuovi protagonisti che hanno rimescolato gli equilibri.

C.E.R. 1 – Spa Francorchamps

Trentasei vetture hanno animato questo gruppo, perfettamente distribuite tra prototipi e Gt, molte all’esordio nel CER 2011. Nel corso delle tre sessioni di prova è apparso subito evidente che le new entry Thuner e Hart, entrambi su Lola T70MkIII, avevano un passo decisamente più rapido degli avversari, con il solo France in grado di avvicinare i loro tempi sul giro. Alle loro spalle Marc Devis, anch’egli alla guida di un T70 e Cazalieres, che grazie ai lunghi rettilinei di Spa riesce ad ovviare ai problemi di surriscaldamento dell’impianto frenante della sua Lola Mazda. Tra le GT Nahun mette la sua Ford Gt40 davanti a tutti, arrivando addirittura a cogliere il dodicesimo tempo assoluto, davanti alla Porsche 911 degli Orjuela e l’altra GT40 di Steel.

La domenica il via si svolge senza particolari problemi, con Thuner, Hart e France che in pochi giri riescono a guadagnare considerevolmente rispetto agli avversari: alle loro spalle iniziano subito una serie di duelli che animeranno buona parte della corsa, come quello tra Cazalieres e Devis o quello tra Mille, Watson e Pierre Nicolet, con quest’ultimo più veloce nei tratti misti ma penalizzato sugli allunghi dal motore BMW meno potente.

I primi due hanno un ritmo indiavolato e dopo un paio di giri anche France comincia a subire un certo distacco, lasciando ai due una lotta senza sosta. All’ottavo giro, mentre Devis ha passato Cazalieres, in pista entra la Safety car e nella foga della bagarre, i primi due entrano ai box per la sosta obbligatoria senza accorgersi che gli stessi sono ancora chiusi: per tutto risultato la direzione commina loro uno stop and go di un minuto che li riporta subito ai box e che li costringerà ad una rimonta davvero avvincente. Ancora un giro e l’apertura dei box da il via al festival delle soste obbligatorie, dalle quali guadagnano Cazalieres, che si riporta davanti a Devis e il duo O’Connel (subentrato a Watson) Nicolet, che approfittano di un problema occorso a Mille per guadagnare una posizione. Hart e Thuner sono intanto arretrati al settimo e all’ottavo posto e incominciano una rimonta che in poche tornate li porta a liberarsi di tutti gli avversari ad esclusione di France, ma quando sembra siano lanciati all’attacco del primo, Thuner è costretto ad alzare il piede, accontentandosi della terza posizione. Hart invece è velocissimo e a tre giri dal termine passa il pur bravo France, conquistando così una meritatissima vittoria. Quarto è Cazalieres, che dopo il pit stop è riuscito a difendersi da Devis, quinto, seguito a sua volta da O’Connell e a Nicolet. In GT gara molto meno movimentata, con Nahun a dominare dal primo all’ultimo giro, seguito da Bosch su Ferrari Daytona e da Strabel su Corvette. Sfortunato invece Steel, costretto al ritiro quando era in seconda posizione.

C.E.R. Gara 1 C.E.R. Gara 1

C.E.R. 2 – Spa Francorchamps

Il gruppo più giovane delle CER ha vantato in questa occasione alcune delle novità che già si attendevano in Navarra, incrementate da una sorpresa dell’ultima ora. Oltre alla Ferrari 312 Pb, portata in pista nelle prove da Knapfield, che poi ha preferito ritornare per la gara alla più collaudata 712 Can Am, con la quale aveva trionfato lo scorso anno, è stata iscritta la Porsche 935/79 Moby Dick, la silhuette che sfidò i prototipi a Le Mans portata in pista da Stephane Ortelli.

In prova il più veloce è risultato il pilota di casa Deman, su Osella PA4, che con un perentorio 2”25”376 ha staccato il primo degli avversari, Lafargue, di oltre tre secondi: terzo Quiniou seguito da Jacques Nicolet, mentre Luco, sulla bella Ligies JS3 è sembrato lontano dalla forma migliore centrando un modesto dodicesimo tempo. Peggio ancora è andata a Knapfield, che accontentandosi dei soli tre giri percorsi alla guida della 712, ha conquistato la ventinovesima posizione. Sfortunato Busst, terzo in Navarra, costretto a dare forfait alla fine delle prove, così come Espirito Santo, incappato in un brutto incidente nel corso delle prime qualifiche.

La domenica sera, la CER2 è la gara che chiuderà la Spa Classic. Al via Demas tenta la fuga solitaria, avvantaggiato dal duello che vede impegnati nelle prime tornate Quiniou, il cui motore gira alla perfezione, Nicolet e Lafargue. Mentre Jacques riuscirà a prendere il secondo posto nel corso del quarto giro, Lafargue, penalizzato dal motore meno potente faticherà molto di più per passare l’avversario e quando ci riuscirà, un lieve contatto metterà fuori corsa Quiniou. Si arriva al decimo giro con le prime fermate ai box per la sosta obbligatoria che modificheranno non poco l’andamento della gara: Demas si ferma ma non riparte, afflitto da un problema al motore, lasciando la testa della gara a Nicolet: alle spalle del francese c’è però la sorpresa Knapfield che nei primi giri si è liberato di buona parte degli avversari e, ritardando di qualche giro la sosta ai box, si è ritrovato addirittura davanti a Lafargue e a Da Rocha, che dopo un inizio in sordina ha avuto ragione di Guenat e di Wilkins-Catlow. A cinque giri dal termine, quando sembra che le posizioni siano ormai definite, con il solo O’Connell che, dopo una foratura, cerca disperatamente di riguadagnare le posizioni di vertice, succede l’imprevedibile: Freres, su Lola T298, rientra ai box per un drive through ma in uscita dalla Source non si accorge di Nicolet che sta sopraggiungendo per doppiarlo, tagliandogli di fatto la strada. Il contatto è inevitabile, così come il ritiro per entrambi. Knapfield passa in testa, con Lafargue che cerca in tutti i modi di avvicinare la Ferrari, ma alla fine il pilota inglese bisserà il successo dello scorso anno con un margine di un solo secondo e mezzo. Terzo l’ottimo Da Rocha, nonostante un motore un po fiacco.

Tra le GT, dopo un inizio in cui ha dominato Foveny, su Porsche 935 e dopo il ritiro di Ortelli, che ha collezionato problemi al motore, al turbo, alla frizione e infine messo fuori da una foratura, la vittoria è andata all’inossidabile Martin, in coppia con De Sibenthal, sempre su Porsche 935, davanti al regolare Mr John of B e allo steso Foveny.

C.E.R. Gara 2 C.E.R. Gara 2

Prossimo appuntamento l’1 e 2 luglio a Imola dove le CER correranno a margine dell’ILMC.

Marco Zanello
Fotografie di Giacomo e Marco Zanello

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