AUTOMOTORETRO' 2012

Meglio di nulla

Dopo cinque edizioni del corso delle quali l’Automotoretrò aveva seguito il sentiero della crescita, tanto da conseguire il titolo di salone internazionale, l’edizione di quest’anno ha fatto registrare una brusca inversione di tendenza, conseguenza di una crisi strutturale che non ha lasciato indenne neppure il mondo delle auto d’epoca. Non ci riferiamo al numero di visitatori, accorsi in massa anche dalla vicina Francia, o dal numero di espositori, attestatisi rispettivamente sulle 36.000 e 650 unità. La trentesima edizione di questa collaudata manifestazione, quella che suggellava le nozze di perla con la città di Torino, ha sofferto la pressoché totale mancanza dei registri di marca, indispensabili per garantire un livello medio alto di una manifestazione Internazionale, con la presenza delle sole Fiat, che ha esposto alcuni modelli del periodo ’20-’30, e Autobianchi. Un vero peccato se si pensa che le ricorrenze non erano certo poche: innanzitutto i 25 anni dalla nascita della Delta 4WD, la prima trazione integrale dalla quale nacquero le versioni che si aggiudicarono ben sei campionati mondiali rally dall’87 al ’92, festeggiata per l’occasione grazie alla partecipazione del Lancia Delta Integrale Club, i 40 anni della Fiat X1/9, con alcuni modelli esposti da collezionisti privati, e i 110 anni della Harley Davidson. A farla da padrona è stato così lo stand dell’ASI, per una volta all’altezza delle attese, dove sono state esposte una delle Aurelia B24 protagoniste cinquant’anni fa del film “il sorpasso” (durante il film ne venne usata più d’una), e una Alfa Romeo Giulietta SS. Tra gli espositori privati più prolifici il Piemonte Veteran Car, che ha esposto una decina di pezzi tra i quali tre splendide Balilla e il Racing & Classic drivers club di Gigi Taverna, pilota che vanta la partecipazione a sette 24 ore di Le Mans, dove sono state esposte 5 monoposto di Formula 3 tra le quali la Ralt RT3 dominatrice dell’ultimo campionato europeo con Valerio Leone. Interessante anche l’area riservata al Fiat Ritmo Club Italia, dove tra le altre erano esposte una versione Abarth e una Cabrio, così come il Club Fiat Topolino Torino, nel quale non poteva mancare una versione Giardinetta con portiere totalmente in legno. Se sono mancate le auto, altrettanto non si può dire per le moto, con un settore piuttosto ampio riservato ad una rassegna sul mutamento del design, dove hanno trovato posto circa 30 modelli, e soprattutto una bella esposizione di Vespa 125 prodotte tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50, a testimonianza di un vigore tecnologico che in pochi anni portò a radicali modifiche nei mezzi di trasporto di massa.

Per il terzo anno la manifestazione ha diviso i padiglioni di Lingotto Fiere con l’Automotoracing, cresciuta notevolmente rispetto alle prime edizioni nonostante i problemi logistici legati ad un evento di questo tipo. Al fianco dei soliti stand riservati ai prototipi Osella, alla Formula Gloria e a preparatori vari, hanno svettato per importanza lo stand Renault, nel quale erano esposte alcune formula Renault Sport 2 litri e una Renault R30 ex Kubica e Petrov, la Lola T90.00 Alfa Romeo protagonista nei primi anni ’90 del mondiale Indycar con Danny Sullivan e la Mitsubishi Lancer Evo Campione Mondiale Rally con Tommy Makinen.

Un discreto rallentamento si è visto anche per quanto concerne la partecipazione di ricambisti ed editoria, con un numero cospicuo di spazi vuoto e, quanto è peggio, un livello qualitativo più basso rispetto agli ultimi anni. L’editoria è apparsa quella più colpita, in linea con le indicazioni di mercato dell’ultimo anno. Ridotto anche il parco vetture in vendita, con i commercianti più importanti quali Luzzago che hanno preferito disertare l’evento. Discorso diverso invece per il settore modellismo e giocattoli, con i commercianti spostati nel padiglione 5, aggiuntosi per la prima volta ai tre principali: in questo settore l’interesse è rimasto particolarmente vivo, con adulti e bambini intenti a cercare l’oggetto mancante della propria collezione. Forse non quanto ci si aspettava ma in un periodo come quello che stiamo vivendo, sempre meglio di nulla.

Marco Zanello
Foto realizzate da Giacomo Zanello

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