L'edizione dell'Automotoretrò n° 25, svoltasi dal 9 all'11 marzo scorsi a Torino, è stata vetrina per festeggiare gli anniversari di tre automobili che, in modi diversi, hanno rappresentato lo sviluppo dell'automobilismo italiano postbellico: la Cisitalia 202, la Bianchina e la Fiat 500. I 60 anni della 202 sono stati splendidamente ricordati con 5 esemplari, tra i quali spiccavano la Spyder Mille Miglia "Nuvolari" e la Coupè Gran Sport, progettate da Dante Giacosa e Giovanni Savonuzzi e disegnate da Pininfarina, veri e propri gioielli della tecnica automobilistica italiana del secondo dopoguerra. In particolare la versione Spyder , prodotta in soli 35 esemplari, con un Cx di 0,29 e un motore di soli 65 cv a 5800 giri, raggiungeva i 175 Km/h, velocità che, abbinata a doti di stabilità favorite da un telaio tubolare in acciaio al cromo-molibdeno e una carrozzeria in alluminio, le consentì di terminare al secondo posto l'edizione del 1947 della Mille Miglia con alla guida quel mito di nome Tazio Nuvolari.
Stand un po' sottotono per la Bianchina, della quale si festeggiavano i 50 anni da quando, il 16 settembre 1957, venne presentata al museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Forse, in tutta sincerità, l'utilitaria che, adottando la meccanica della 500, venne prodotta esplicitamente per un pubblico femminile e il cui slogan ufficiale recitava "per coloro che vogliono distinguersi", avrebbe meritato maggior attenzione. Last but not least la festa per i cinquant'anni della Fiat 500, l'auto che più di qualunque altra ha contribuito alla motorizzazione del nostro paese. Numerosissime le versioni della vettura esposte nel secondo padiglione di Lingotto Fiere, alle quali hanno fatto da cornice centinaia di esemplari del Fiat 500 Club Italia di Garlenda, radunati nel piazzate antistante l'esposizione. Particolarmente accattivante la versione "limousine" del cinquino, vero e proprio contrasto, con le sue misure titaniche, alla natura stessa dell'auto che venne prodotta in quattro milioni di unità.
Come al solito non sono poi mancate attività di contorno all'esposizione: al fianco della Regal Torino, esposizione di mezzi e abbigliamento militari del passato, un breve corso di Guida Sicura a bordo di Punto e Panda su piazzale adiacente l'esposizione e un'autopista elettrica a sei corsie grazie alla quale molti adulti hanno rivissuto per qualche istante le emozioni dell'infanzia. La 25° edizione è stata anche un bel palcoscenico per la presentazione di un libro davvero ben fatto: "Due ruote sotto la Mole" di Mauro Garino e Franco Daudo, 240 pagine nelle quali gli autori analizzano la storia motociclistica di Torino ripercorrendo le vicissitudini di 200 marche motociclistiche nate nel capoluogo piemontese, dalla Ansaldi e Carbonero alla Zebra. Il volume, che consigliamo a tutti gli appassionati, è acquistabile al prezzo di 35€ contattando il Sig. Maina presso il Veteran Car Club di Torino (Via Ottavio Revel 15,10121 Torino, Tel 011538990).
Ricchi infine i banchi dei ricambisti e dei modellisti, tra i quali non è stato difficile trovare oggetti di vero e proprio culto. Tutto sommato una bella edizione di questa prestigiosa manifestazione, alla quale forse sono mancati i marchi più celebri per eguagliare il blasone dei primi anni 2000.
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