L’atto finale della stagione di Peter Auto, disputatosi per il quarto anno consecutivo sul circuito del Castellet in occasione della Dix Mille Tours, ha assunto ancora una volta le sembianze di una festa cui è forse mancata soltanto la ciliegina sulla torta per dirsi pienamente riuscita. Si perchè nonostante il numero di macchine iscritte ed il loro valore sia economico che storico fossero di prim’ordine, il confronto con la Spa Classic l’ha vista ancora una volta soccombere. E a ben vedere non potrebbe essere diversamente: la classica belga e una festa cui il pubblico è invitato a partecipare, grazie al villaggio stracolmo di bancarelle e ricco di attrattive, mentre la Dix Mille Tours assume un tono maggiormente elitario, dando l’impressione di essere volutamente studiata più per divertire i collezionisti che fanno scendere in pista i loro gioielli che per i clima da viversi a bordo del circuito. Pochi in effetti gli appassionati saliti sull’altipiano del Var, o quantomeno in numero inferiore a quelli delle passate edizioni, che già da questo punto di vista non avevano certo brillato. Molto più nutrito il parco vetture, anche se iscritte in un numero di categorie ridimensionato: presenti le Classic Endurance Racing, divise nelle classiche due categorie, le Sixties’ Endurance e le Nastro Rosso, accompagnate dai soliti graditissimi Gruppi C e da una categoria riservata a Mini e vetture Turismo anni ’60, peraltro snobbata. Doveva essere l’edizione delle BPR, invitate per alcune sessioni dimostrative, ma la fiducia di Peter nei collezionisti è andata parzialmente tradita, con poco più di venti Gt scese in pista, tra le quali pochissime in versione “corsa”; presenza importante quella della Mclaren F1 GTR dell’ Harrods Mach One Racing che fu terza alla 24 ore di Le Mans 1995. Nei paddock hanno fatto bella mostra di se due Porsche 917 versione Can Am, l’una appartenente a Siffert, l’altra a Willy Khausen oltre ad una Lotus 72 ex Ronnie Peterson. Tre gioielli che da soli valevano una visita alla Dix Mille Tours.
Ventisei tra Ferrari, Maserati, Bizzarrini, Alfa Romeo e Lancia sono scese in pista, stabilendo il record di partecipanti a questa classe. Tra le vetture “atipiche” viste in questa occasione l’elegante Alfa Romeo Giulia SS, mentre tra le più apprezzate è stata la Maserati 300S, costruita in soli 26 esemplari. In pista la coppia Carlos Monteverde-Gary Pearson su Ferrari 250LM, ha dominato, cogliendo una perentoria Pole Position e aggiudicandosi sia la gara del sabato che quella di domenica senza conoscere rivali. E d’altronde non avrebbe potuto essere diversamente dal momento che il rivale numero uno della vigilia, Vincent Gaye, ha dovuto alzare bandiera bianca già alla fine della sessione di qualifiche per problemi tecnici. Ottima la prestazione di Devis, alla guida di una Maserati 250S, terzo sia nella gara di sabato, dopo un bel duello con la Maserati 300S di Vogele, che in quella di domenica, nonostante una difficile partenza che lo ha visto retrocedere in mezzo al gruppo. Approfittando del ritiro di Voegele il belga ha pressato a lungo Gijzen, costringendolo all’errore a due giri dal termine, mentre il secondo posto è andato a Franklin, autore di una gara relativamente tranquilla dopo aver compreso che il ritmo del battistrada era sopra le proprie possibilità.
Se il Nastro Rosso ha visto al via un numero importante di vetture, è stato addirittura imbarazzante il numero di partecipanti che hanno animato la Sixties’ Endurance. Tra Ac Cobra, Jaguar E Type, Lotus 11, Corvette e molte altre, si sono contate addirittura 65 esemplari sulla linea di partenza. Come spesso già accaduto, la bagarre per le prime posizioni è stata appannaggio delle AC Cobra, particolarmente a proprio agio sul circuito del Var. Jean Marc Merlin non ha avuto rivali, conducendo per tutte le due ore previste dopo aver già realizzato la Pole Position. Attardata la Cobra di Firmenich-Moser, protagonista delle qualifiche, la seconda posizione è stata stabilmente occupata dalla coppia Voyazides-Hadfield, unici peraltro a concludere a pieni giri. La lotta per il terzo posto finale ha invece opposto Dominique Guenat, secondo fino a metà gara, e la coppia Monteverde-Pearson, concludendosi a favore di questi ultimi per soli 18 secondi.
Categoria già presentata nel corso della Pau Classic, ha contato al via delle due gare non più di 18 vetture, perlopiù Mini. Vista la ridotta potenza di queste vetture, è stato loro riservato il tracciato corto del Castellet, con in più l’inserimento di una chicane sul Mistral. La sfida per la vittoria ha avuto come protagonisti Rolland d’Abel de Libran su Ford Cortina e Michael Elrich, su Alfa Romeo 1600 GTA: in entrambe le gare previste la gialla Ford ha avuto la meglio, ma non senza subire la continua pressione dell’Alfa. Bellissima la sfida per il terzo posto, nonché per la vittoria tra le Mini, che ha visto opposti Laurent Majou e Peter Crews, distanziati sotto la bandiera a scacchi di meno di due secondi. In gara due Crews ha poi ottenuto agevolmente la terza posizione ma una penalizzazione per partenza anticipata lo ha relegato in fondo al gruppo, lasciando il gradino più basso del podio all’altra Cortina di Damien Kohler. La vittoria tra le Mini è stata così ereditata da Majou.
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Trofeo Nastro Rosso | Sixties' Endurance | Mini Classic & Touring Car Cup |
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