Dix Mille Tours - Le Castellet

7-9 Ottobre 2011

Gran finale

La stagione 2011 di Peter Auto si è conclusa per il secondo anno consecutivo in Provenza, con la Dix Mille Tours del Castellet, manifestazione riservata alle auto storiche ideata lo scorso anno nell’intento di riunire tutte insieme, almeno per un week end, quelle che per quarant’anni sono state le regine dell’Endurance. Il programma messo in pista è stato come previsto di altissimo livello, dimostrando quanto valide siano le formule adottate dall’organizzatore francese. Certo non si sono raggiunti i livelli della prima edizione quando si erano svolti in contemporanea anche i festeggiamenti per i quarant’anni del Paul Ricard, e forse neppure quelli che si sarebbero ottenuti se si fosse confermata la presenza del FIA Historic Formula 1 e delle Can Am, così come previsto ad inizio anno, ma sicuramente la presenza delle sole regine della durata ha offerto l’occasione per concentrarsi su di una particolare tipologia di vetture. In pista sono scesi il Challenge ASAVE, il Trofeo Nastro Rosso, il Sixties’ Endurance, il Group C Racing e l’immancabile Classic Endurance Racing, diviso in due sottogruppi così come già visto quest’anno nel corso della Spa Classic. Mentre le ultime due hanno corso sul tracciato classico, per le altre tre categorie è stata preferita una versione meno affaticante per i motori, con l’introduzione della chicane Montreal a spezzare in due il lungo rettifilo del Mistral. Oltre alle cinque categorie scese in pista, sono state organizzate alcune parate di club, la presentazione della McLaren MP12-C al mercato francese con l’opportunità per qualche fortunato di percorrervi un paio di giri del circuito, ma anche un’area Automobilia nella quale non sono mancati veri oggetti di culto. Il tutto per salutare un 2011 che, a dispetto di quanto temuto alla vigilia, è stato per il mondo delle storiche di Patrick Peter un anno da incorniciare.

Challenge Asave

Dopo la partecipazione allo Spa Classic dello scorso maggio, il Challenge ASAVE ha nuovamente sposato la formula organizzativa di Peter per l’ultima prova del campionato, decisiva per decretare le classifiche finali delle classi Challenge’65 e tra i motori Gordini, mentre il gran mattatore della stagione Terriou è arrivato sull’altipiano del Castellet con i titoli di classe già conquistati alla guida della performante Porsche 911 3.0 RSR. Ancora una volta, visto l’alto numero di categorie scese in pista, è stato chiesto all’ASAVE un grande sacrificio, con eliminazione della sessione di prove libere e gara svoltasi nel tardo pomeriggio di sabato con durata di una sola ora. Wild card di questa prova è stato Sirgues, solitamente impegnato nel CER, sulla sua Chevrolet Corvette 427, con la quale nel corso delle prove ha realizzato addirittura i tre migliori cronometraggi, assicurandosi la Pole e distaccando Terriou di ben tre secondi. Ma il francese non sarà della gara, complice un problema tecnico che si manifesterà sulla GT americana il sabato pomeriggio, nel corso delle qualifiche del CER. La lotta per il primato si sposta allora su Terriou e Godfroy, anch’egli su Corvette, che a suon di giri veloci fanno letteralmente il vuoto alle loro spalle.

Dopo un bel duello durato per quasi tutta la corsa, il pilota della Corvette ha la meglio ma, una penalità commissionata dai commissari ai primi due li farà retrocedere a metà gruppo. La vittoria va così all’altra Corvette di Metzger davanti alle Porsche di Martin e di Lelandes.

Asave qualifiche Asave qualifiche Asave gara Asave gara

Sixties' Endurance

Anche al Paul Ricard le muscolose e potenti vetture inglesi e americane non hanno fatto mancare la loro partecipazione al Sixties’ Endurance, categoria che raccoglie le regine delle gare di durata prodotte fino alla metà degli anni ’60. Al fianco delle AC Cobra, delle Jaguar E Type e delle Chevrolet Corvette, non sono mancate le Porsche 911, le MG, le Morgan e le Austin Healey, ma certo non si può dire che le prime non l’abbiano fatta da padrona: a rompere la monotonia ha però pensato l’equipaggio svizzero composto da Francioni e Barth alla guida della ISO A3C, autori di una brillante Pole Position nella sessione cronometrata del sabato pomeriggio davanti alla AC Cobra del favorito Caron. Al via Francioni è lestissimo e, sfruttando la potenza del motore Chevrolet, allunga proprio su Caron e su Michael McInerney, alla guida della minuta TVR Griffith.

L’iniziale fuga del banchiere svizzero viene vanificata da Barth che, non riuscendo a girare sugli stessi tempi del compagno, deve cedere a Caron, che fa della regolarità la propria arma vincente: ma i due non hanno fatto i conti con Sean McInerney che, presa la guida della TVR, incomincia una rincorsa che lo porterà a passare Barth al penultimo giro e Caron addirittura a pochi metri dalla bandiera a scacchi. La vittoria sarà sua per soli 151 millesimi di secondo!

Sixties' Endurance qualificheSixties' Endurance qualifiche Sixties' Endurance garaSixties' Endurance gara

Trofeo Nastro Rosso

La categoria dedicata alle auto italiane, pur ridimensionata rispetto alll’edizione dello scorso anno e alla Spa Classic, ha contato un discreto numero di iscritti, in particolare per quanto concerne i possessori di Ferrari. Molto attesa in particolare la presenza di due delle undici Ferrari 275GTB/C costruite, contraddistinte da una carrozzeria alleggerita rispetto alle progenitrici, una delle quali è stata portata in pista dallo specialista Gaye, che per una volta ha lasciato a riposo la sua 250 SWB.

Nel corso della sessione proprio Gaye è riuscito a realizzare il miglior tempo, precedendo di pochi decimi la Bizzarrini 5300GT di Elrich mentre la coppia Francioni-Barth si è dovuta accontentare dell’ultimo posto in griglia dopo essere riuscita a percorrere un solo giro di pista. Già in gara 1 Francioni è apparso però rinvigorito e, grazie ad una partenza perfetta, è riuscito a transitare in testa già nel corso del primo passaggio, posizione che conserverà per tutto il resto della gara difendendosi dal tentativo di recupero di Gaye.

Terzo Elrich, ultimo dei piloti transitati a pieni giri. In gara due la ISO è passata nelle mani di Barth che, nonostante l’impegno, ha faticato più del previsto a risalire dall’ultima posizione sullo schieramento, raggiungendo la seconda piazza soltanto nel corso del sesto passaggio, quando Gaye, davanti, aveva già creato un margine considerevole. La vittoria ha però arriso una volta di più alla coppia svizzera complice, in questo caso, la rottura del motore della Ferrari del leader al fondo del rettifilo del Mistral proprio nel corso dell’ultimo giro. Seconda la coppia Singleton-Frenklin su Ferrari 275 GTB mentre terza è giunta la bella Maserati 300S di Vogele.

Nastro Rosso qualifiche Nastro Rosso qualifiche Nastro Rosso gara 1 Nastro Rosso gara 1 Nastro Rosso gara 2 Nastro Rosso gara 2
Marco Zanello
Fotografie di Giacomo Zanello

Classic Endurance Racing: per lo speciale su questa categoria clicca qui.

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