C.E.R. - Silverstone

Tipicamente British

Dopo la pausa estiva di due mesi, il Classic Endurance Racing è ritornato in pista in occasione della 6 ore di Silverstone per il quarto appuntamento della stagione. Come sempre accaduto in occasione dell’appuntamento inglese, in pista sono scesi un numero insolitamente alto di vetture, a dimostrazione di quanto nei paesi anglosassoni sia radicata la passione corsaiola dei possessori vetture d’epoca: tra le novità più interessanti la bellissima Toj Sc302, una delle creature più interessanti volute da Jorg Obermoser, che alla fine degli anni ‘70 si distinse nel Campionato Mondiale Endurance e nell’Interserie, portata finalmente in pista dalla coppia Wilkins-Catlow.

Conseguenza di un meteo tanto variabile quanto imprevedibile, le due sessioni di qualifiche hanno offerto l’occasione di mettersi in luce anche a piloti solitamente relegati nelle posizioni di rincalzo, e al tempo stesso hanno danneggiato non poco quelli più accreditati: il velocissimo O’Connell ha così ottenuto la sua prima Pole precedendo di oltre un secondo proprio la new-entry Toj e la coppia Lauwers-Regout sulla Lola T296 mentre Da Rocha, Knapfield, Lafargue, Scemama e Quiniou si sono dovuti accontentare delle posizioni di rincalzo tra la quarta e la settima fila.

La difficile situazione metereologica si presenta ancora più complicata nei minuti che precedono la partenza della gara, con scrosci di pioggia che si alternano nei vari settori del tracciato. A preoccuparsene di meno sono i piloti britannici che sanno ben convivere con il clima del loro paese e che sostengono che difficilmente verrà a piovere, proprio mentre tutti gli altri scrutano pensierosi il cielo. Tra di essi ci sono anche Nahun e Pierre Nicolet, già fuori dalla corsa dopo aver parcheggiato le rispettive auto a bordo pista nel corso delle prove: per una volta dovranno accontentarsi del ruolo da spettatori. Quanto accade di li a poco dimostra però che anche gli inglesi di tanto in tanto sbaglaino : mentre le vetture stanno percorrendo il giro di formazione, una breve ma intensa pioggia si abbatte nell’area della nuova partenza: O’Connell prende subito la testa mentre alle sue spalle Deman su Osella PA4 soffia con irruenza la seconda posizione alla Lola di Lauwers-Regout. Alle spalle dei primi due, complice l’immediato ritiro di Busst, si ritrovano inaspettatamente Wills e Lacroix, la cui guida pulita e precisa ben si adatta all’asfalto umido. Hanno invece poca fortuna i protagonisti di questo campionato, con Quiniou che va in testacoda, Da Rocha che, nel tentativo di non tamponarlo, conclude anzitempo la propria gara nei banchi di sabbia e Knapfield che dopo un testacoda comprende che la 712 in queste condizioni può essere solo parcheggiata ai box. Poco più in la non sorride neppure Scemama, la cui Sauber è costretta a lungo ai box per un problema di candele mentre Lafargue, dopo una buoan partenza, commette un errore che lo costringerà ad una furibonda rimonta. Davanti a tutti O’Connell inizia una fuga che si concluderà sotto la bandiera a scacchi con una meritatissima vittoria, mentre lotta per gli altri due gradini del podio si ravviva a partire da metà gara, complice la pista che va asciugandosi favorendo il ritorno dei piloti più quotati. Guenat, dopo essere stato protagonista di un bel duello con Lauwers-Regout, anticipa la sosta ai box obbligatoria rispetto agli avversari, traendone un indubbio vantaggio e ritrovandosi terzo poco dopo la metà gara; ma l’Osella di Deman quest’anno sembra proprio non conoscere fortuna e a pochi giri dalla fine in belga deve parcheggiare la sua vettura con il motore arrosto. Alle spalle dei primi due conclude Wills, addirittura a podio all’esordio in CER mentre il quarto posto è appannaggio di Lacroix, dopo una gara solidissima. Difficile invece l’esordio della Toj, sesta al traguardo dopo un testacoda nelle fasi finali che ha reso vano il bel recupero che l’aveva portata fino al quarto posto. Uno sguardo alle altre classi, con la perentoria vittoria di Watson in P1, davanti a Bernard Thuner su Lola T70, che negli ultimi giri è riuscito a contenere il ritorno di Olivier Cazalieres su Chevron B16 Mazda. In GT2, è proseguita la striscia di vittorie dei McInerney su BMW M1, davanti a Foveny-Roitmayer su Porsche 935 mentre in GT1, Ball ha conquistato una facile vittoria, seguito dal solito gruppo di Porsche 911 tra le quali si è distinta quella di Bernard Moreau, deludente nella prima parte della stagione.

Marco Zanello
Fotografie di Giacomo Zanello
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