Dopo un anno di grandi successi la stagione 2011 della CER si è aperta sul nuovissimo circuito di Navarra, ubicato a sud di Pamplona tra morbide colline e rigogliosi campi di grano. Il buon numero di iscritti (quaranta), non è riuscito a cancellare la parziale delusione per l’assenza delle tanto attese Ferrari 312 PB e Toj Sc302, prototipi che per ragioni alterne valgono da soli una visita ai Paddock della categoria, ma in compenso si sono viste per la prima volta, una vicino all’altra, le tre Lola T280 ancora esistenti. Assente anche Luco per l’impegno concomitante della 6 ore del Castellet, è stato chiaro sin dalle prove che, gli avversari più insidiosi per Jacques Nicolet e la sua Mirage M3 sarebbero stati Quiniou, Lafargue e, sorpresa inattesa il duo Watson-O’Connel, letteralmente trasformatosi durante l’inverno: il sottoscritto a tratti ha faticato a credere ai tempi fatti registrare in particolare dal secondo, costantemente i migliori nel corso delle due sessioni di prova. Alle loro spalle, distanziati di oltre un secondo, Quiniou, Nicolet, Lafargue, Busst e Scemama tutti raccolti in soli sette decimi: l’inglese peraltro, dopo l’ottimo secondo tempo ottenuto nella prima sessione, disertava la seconda, conservando il mezzo in vista della lunga ora di gara. Tra le P1, assente Sheldon e con Ferrer passato in P2, il miglior tempo andava ad France sulla bella Lola T70Mk3, mentre ben si comportava Cazalieres sulla Chevron B16 Mazda, prima vettura a motore rotativo iscritta alla 24 ore di Le Mans nel lontano 1970. Con sole cinque GT2 in pista e soprattutto senza Porsche 935 nelle vicinanze, McInerney ha riportato la BMW M1 in cima alla lista dei tempi, mentre in GT1 la Ford Gt40 di Nahun ha letteralmente spazzato via il nutrito gruppo di Porsche 911 e Corvette presenti, distanziate di oltre tre secondi e mezzo.
Nel pomeriggio domenicale le vetture si allineano sullo schieramento con le gomme da asciutto ma la coltre di nubi cariche di pioggia che si addensa sul circuito non fa presagire nulla di buono! All’accendersi del semaforo verde Watson si fa sorprendere da Nicolet, Quiniou e Lafargue ma alla staccata del primo tornantino il campione in carica di P2 ritarda eccessivamente la frenata finendo per il tamponare l’incolpevole Quiniou, che finisce in testacoda provocando il panico tra coloro che sopraggiungono: tra questi Butts e Guenat che si girano perdendo molte posizioni. Chi al contrario trae giovamento da questa situazione è Lafargue, che si incolla agli scarichi di Nicolet, facendo presagire un duello tra i due alfieri dell’Oak Racing, mentre Da Rocha, finalmente con una macchina a posto dopo i molti problemi che hanno accompagnato le sue prove, si sbarazza di Watson e di Barbot, dando inizio ad un duello con la Sauber di Scemama che si interromperà soltanto a metà gara, quando sarà costretto al ritiro per problemi al cambio. Davanti Lafargue perde qualche decimo ad ogni giro e nel corso della quarta tornata la foga di non perdere il contatto con Nicolet gli fa commettere un errore nel tratto conclusivo della pista: quando rientra sul nastro d’asfalto è quinto, ma dopo soli sei giri affianca Scemama sul secondo rettilineo del circuito per riprendersi la seconda posizione. Lo svizzero, da sempre osso duro, tira al limite la frenata al e Lafargue nel disperato tentativo di passare finisce in testacoda, perdendo numerose posizioni; di li a poco rientrerà ai box per la sosta obbligatoria nel corso della quale gli verrà anche riparato il fanale anteriore danneggiato nel contatto al via. Anche Quiniou non ha fortuna, finendo in testacoda all’ingresso del rettilineo di partenza nel tentativo di passare Barbot. Per Nicolet, nonostante una sosta ai box non impeccabile che lo costringe a recuperare su Scemama, sembra ormai fatta, ma alle sue spalle O’Connel, subentrato a Watson fa fuoco e fiamme stabilendo più volte il nuovo record sul giro, nonostante le prime gocce di pioggia stiano scendendo sul circuito. Gli ultimi giri sono da cardiopalma con i primi che, commettendo alcuni piccoli errori rendono imprevedibile il finale di gara: O’Connell passa a quattro giri dal termine ma dopo due tornate Nicolet riprende la testa della corsa che conserverà anche quando, all’ultima curva, l’avversario tenterà un disperato sorpasso all’esterno. Alle loro spalle, ritiratosi Scemama per problemi di iniezione, giunge Busst, autore di un bel recupero che lo ha portato dalla diciannovesima posizione del primo giro alla terza assoluto. In P1 la gara è stata dominata da France, che a tratti è riuscito anche ad occupare posizioni di vertice, seguito da Francioni, protagonista di una bella gara dopo essere partito dall’ultima fila e da Cazalieres, in difficoltà per tutta la gara con freni e cambio, che proprio all’ultimo giro riesce ad avere la meglio sul connazionale Richard Mille, mentre il giovane Pierre Nicolet si è dovuto arrendere quando era in seconda posizione di classe a causa di un pezzo di un’altra vettura che gli ha forato il radiatore.
Accesissima invece la lotta in GT2, dove MR John of B ha ceduto soltanto a cinque tornate dalla conclusione al velocissimo McInerney, mentre terzo si è classificato Trabel sulla seconda M1, a lungo in lotta con la vettura gemella.
Infine uno sguardo alla GT1, dove il solo Moreau ha tentato di opporre resistenza allo strapotere di Nahun/Thuner su Ford Gt40, riuscendo a terminare con un distacco di soli 40 secondi. Terza la coppia Orjuela, su Porsche 911 RSR 3.0l, autori di una gara in solitaria.
Prossimo appuntamento a Spa Francorchamps nel corso della Spa Classic, dal 28 al 30 maggio.
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