C.E.R. - Paul Ricard

Mai dire mai

Il circuito del Paul Ricard ha ospitato la prima manche del Classic Endurance Racing 2010, al solito gara di contorno della Le Mans Series ma, quest’anno, i due campionati condivideranno lo stesso circuito soltanto in tre occasioni (per l’appunto Paul Ricard, Spa e Silverstone), con la CER che completerà il proprio calendario con la prova di Monza, nel corso della Coppa Intereuropa, e la finale del Paul Ricard durante la Dix Mille Tours.

Tra le 55 vetture che hanno preso parte alla manifestazione, ha fatto bella mostra di se la Duckham-Cosworth del 1972, progettata da Gordon Murray per il pilota Alain de Cadenet e portata in pista per l’occasione da Olivier Cazalieres, ottenendo peraltro un onorevole undicesimo posto assoluto. La speciale configurazione del circuito, utilizzato nella versione che prevede il Mistral diviso in due da una “S” veloce, al fine di non favorire troppo le vetture di grossa cilindrata e non provocare una moria di motori, ha garantito lo spettacolo nel corso delle sessioni di qualifica, con un nutrito numero di vetture racchiuse in distacchi minimi. Dopo la sessione del venerdì, favorevole al solito Luco su Porsche 936, il sabato mattina si è scatenato Lafargue con la Lola T298 BMW, capace di fermare i cronometri sul 2’12”482 e di infliggere un distacco di otto decimi al pilota svizzero e alla Porsche 908/4 di Guikas; alle loro spalle Caron non riusciva a migliorarsi, ritrovandosi ad oltre 1”500 dalla vetta. Ancora una volta veloce e sfortunato Knapfield, cui si è ammutolito il motore alla St. Beaurne il sabato dopo soli quattro giri di pista, dovendo rinunciare alla gara.

Il sabato pomeriggio, allo scattare del semaforo verde, Lafargue è il più lesto guadagnando un discreto margine sul duo Porsche ma, già al giro successivo, Luco passa il francese in accelerazione all’uscita della “S” del Mistral, proprio mentre Guikas si ferma a bordo pista pagando a caro prezzo un fuori giri compiuto in mattinata. Dietro ai due battistrada Caron e Lacroix si danno battaglia a suon di sorpassi, seguiti come un’ombra da Barbot, con la sua Lola T280 mentre, con una vettura gemella, Quiniou recupera a suon di giri veloci dopo un avvio disastroso che lo ha relegato in trentottesima posizione.

La lotta per la vittoria sembra chiusa al quindicesimo giro quando, all’uscita dai box per la sosta obbligatoria, Luco si ritrova con un margine di circa 7” sul suo avversario; alla tornata successiva però il pilota svizzero finisce leggermente lungo alla Bendor, evidenziando un preoccupante sottosterzo che, si scoprirà poi, sarà dovuto ai pneumatici deteriorati. A Lafargue bastano due giri per presentarsi negli scarichi della Porsche e superarla all’interno della Beausset, complice la Porsche 906 di Goethe che sbarra la strada al leader della corsa.

Gli ultimi 7 giri saranno per Lafargue una vera passerella verso la prima vittoria nel CER, con Luco saldamente secondo e Barbot terzo, grazie anche a problema ai pneumatici per Lacroix e un pit-stop particolarmente lungo occorso a Caron, che termineranno rispettivamente 4° e 5°.

Tra le P1 facile primato di Ferrer su Lola T70 spider, cui la vittoria non può sfuggire dopo il ritiro di Thuner-Nahum al nono giro mentre, in GT2 la spunta Regout su una splendida Porsche 934, impegnato nei primi dodici giri in una lotta estenuante sul filo dei decimi di secondo con la 935 di Traber. Uno sguardo infine alla GT1, nella quale l’hanno fatta da padrona le Porsche 911RS, finite ai primi cinque posti, con vittoria di Moreau.

Prossimo appuntamento il 7 e 8 maggio sul circuito di Spa-Francorchamps, ovviamente in compagnia di ConnectingRod.

Marco Zanello
Fotografie di Giacomo e Marco Zanello

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